LA GIUNTA VOTA MERCOLEDI, LORIS LO MORO (PD), EX GIUDICE, NUOVA RELATRICE
IL VOTO FINALE A META’ OTTOBRE
Il Pdl accetta il calendario. Il primo voto sulla decadenza di Berlusconi ci sarà mercoledì 18 settembre, dopo le 20 e trenta. Probabilmente nella notte.
Dopo altre sedute tra lunedì e martedì.
Attenzione: sarà solo il voto sulla relazione di Andrea Augello, il relatore pidiellino che si è dichiarato contro la decadenza e contro la legge Severino e che oggi si dice convinto che «Berlusconi non si dimetterà ».
Per i due voti davvero determinanti sull’effettiva decadenza dell’ex premier da senatore bisognerà aspettare la prima settimana di ottobre per il voto in giunta e quelle immediatamente successive per l’aula. Grosso modo saremo a metà ottobre
C’è voluta non solo un’altra seduta a Sant’Ivo alla Sapienza per deciderlo, ma soprattutto un mini tavolo tra i big del Senato – i capigruppo Pdl Schifani e Pd Zanda – per respingere le ultime resistenze dei berlusconiani che chiedevano almeno di arrivare a giovedì.
Alla fine si è chiuso su mercoledì.
Da Barletta il presidente del Senato Grasso parla di «una condivisione di tempi e di regole per portare avanti quello che è nelle cose».
Zanda di «un risultato raggiunto in modo equilibrato ».
Il cappello politico ce lo mette il segretario del Pd Epifani: «Oggi sono più rasserenato, sono contento che si sia raggiunta un’intesa». Poi: «La legge è uguale per tutti».
Un preannuncio del risultato del voto. L’M5S avrebbe voluto andare a oltranza, ma alla fine accetta l’intesa perchè «24 ore non cambiano nulla, l’importante è che ci sia una data certa » (Crimi).
Si sblocca l’impasse, questo conta.
Il presidente della giunta per le immunità Stefà no già indica il prossimo cammino: «Bocciata la relazione Augello, nel giro di pochi minuti sarà nominato un nuovo relatore all’interno della maggioranza che si è creata, quindi ci saranno 10 giorni per l’udienza pubblica. Il senatore Berlusconi potrà difendersi di persona o tramite i suoi legali».
Sempre Stefà no: «È presumibile che questa udienza dove, se lo chiederà , sarà sentito anche Berlusconi, si metterà in Rete»
Non è notizia da poco quest’ultima. Perchè il Cavaliere potrebbe sfruttare l’occasione per rendere pubblico tutta la sua “collera” contro la Severino e contro i giudici.
Quella legge tratteggiata come «incostituzionale e contraria alle norme europee» dal relatore Augello che la prossima settimana finirà il suo mandato.
Stefà no potrebbe scegliere come nuovo relatore la Pd Doris Lo Moro, ex giudice ed ex sindaco Pd di Lamezia Terme
Una legge che già ieri, in giunta, è stata pienamente sdoganata da Felice Casson, in una vera e propria contro relazione che ha raggiunto le 40 pagine.
La voce opposta a quella di Augello.
Cos’è la Severino? «Nè una sanzione penale, nè amministrativa, per cui non si pone il problema della retroattività ».
Ancora: «Una legge in linea con la Costituzione e con il diritto europeo».
Quindi non ha alcun fondamento l’idea di sottoporla al giudizio della Consulta, nè tantomeno quella di rinviarla alla Corte di giustizia del Lussemburgo, perchè è dimostrato da decisioni e sentenze che il diritto europeo ammette autonome scelte nazionali sul piano della candidabilità . In ogni caso, secondo Casson, la giunta per le immunità non è titolata a sollevare nè conflitti, nè altro, come dimostra la storia stessa delle giunte tra Camera e Senato.
Liana Milella
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