LA GUERRA NEL PDL CONTINUA, ALFANO E LUPI NON MOLLANO, QUAGLIARELLO SE NE VA, TRATTATIVE NELLA NOTTE
LE COLOMBE VOGLIONO ALFANO SEGRETARIO UNICO E UN RIDIMENSIONAMENTO DELLA SANTANCHE’ A CUI SILVIO VIETA DI ANDARE A “PIAZZA PULITA” PER ARGINARE IL DISSENSO… MA L’INTESA E’ LONTANA, L’ACCORDO LETTA-ALFANO REGGE ANCORA
Evitare la scissione. Portare il partito, tutto unito, alla conta in Aula. E allo strappo dal governo Letta.
E’ una trattativa tutta interna al suo partito quella che Berlusconi inizia appena rientra a Roma. A oltranza.
In un clima di sfiducia: “Alfano e Letta — dice un azzurro che di casa a Grazioli — hanno un patto. Angelino gli ha promesso che si porta dietro senatori per un bis”.
Ed è per smontare la trama di quelli che il Cavaliere già chiama i traditori il Berlusconi “apre” ad Angelino.
È il controllo del partito il prezzo del “tradimento” di Alfano nei confronti di Enrico Letta.
Ed è un prezzo che Berlusconi ha iniziato a pagare. Anche se non tutto e subito.
Ha assicurato un ridimensionamento dei falchi. Ma sulla guida di Forza Italia non ha dato garanzie.
E’ quando si trova faccia a faccia con Silvio Berlusconi che il delfino per la prima volta accenna a una minima reazione: “Io — scandisce di fronte al Capo — in un partito guidato da Daniela Santanchè non ci resto. Non scherzo. Stavolta si è superato il limite”.
Si consuma per la prima volta a palazzo Grazioli un pranzo teso.
Con Berlusconi che striglia Angelino e i ministri: “Questa storia che sono nelle mani degli estremisti è inaccettabile, le decisioni le prendo io. Sono io che vi ho detto di uscire dal governo. Voi lo sapete e avete attaccato me”.
Il Cavaliere usa sia il registro del padre che rimprovera sia la bacchettata del padrone che minaccia.
Perchè gli attacchi a mezzo stampa sulla linea “estremista” sono l’elemento che lo ha infastidito di più.
Ma stavolta, per la prima volta, non finisce con un “signor sì”.
Quaglieriello è, di fatto, già fuori: “Io — dice a Berlusconi — resto della mia idea”. Anche Lupi tiene il punto.
Ecco il braccio di ferro sul partito.
Angelino coordinatore unico di Forza Italia è la richiesta della nomenklatura. E un ridimensionamento dei falchi. Politico e mediatico.
È una richiesta su cui convergono capigruppo e ministri. Altrimenti non è escluso che qualcuno vada via. Proprio lo spettro della “scissione” aleggia nel corso del pranzo a palazzo Grazioli: “Se nasce un Letta bis siamo morti — è la paura dei berluscones puri — e lo sa anche Berlusconi”.
E c’è un motivo se il Cavaliere non pronuncia mai la parola “sfiducia” nel corso del suo de profundis al governo.
Ma che, al contempo, chiede a Daniela Santanchè di non partecipare a Piazza Pulita come segnale di ridimensionando del suo protagonismo mediatico.
E c’è un motivo se Angelino Alfano è seduto in prima fila ad ascoltare il Capo e alla fine applaude (il de profundis) dopo sia pur con spirito “diversamente berlusconiano”. Ma che, al contempo, i suoi considerano non conclusa la questione del governo, se uno come Fabrizio Cicchitto mette a verbale la sua contrarietà per l’assenza di dibattito: “Avrebbe voluto chiedere a Berlusconi un chiarimento sulla fiducia — dice un parlamentare vicino all’ex capogruppo — ma la questione è ancora confusa”.
Berlusconi è convinto che Alfano e compagni non vadano da nessuna parte.
Quel “fanno la fine di Fini se ci provano” scritto da Sallusti è il pensiero del Cavaliere.
Ma l’ex premier vuole arrivare a mercoledì portando unite le truppe. È per questo che prova a mettere il cerino nella mani di Letta proponendo di votare sette punti, consapevole che la proposta è irricevibile.
Ed è per questo che, nella riunione con i parlamentari, archivia la questione delle dimissioni dei parlamentari, vera provocazione che ha fatto saltare il tavolo.
Le colombe ci vedono un’apertura per tentare un rilancio, possibile finchè la discussione non è su fiducia sì, fiducia no.
I falchi ci vedono una mossa “tattica”, nella consapevolezza che è “irricevibile” per il governo.
Ma, al momento, l’accordo non c’è. Nè sul governo nè sul partito.
(da “Huffington Post”)
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