LA KYENGE FA EMERGERE LA FAIDA INTERNA ALLA LEGA
“MARONI FERMI I LEGHISTI NEGLI INSULTI O NON VENGO ALLA FESTA”: LA LEGA DI PANCIA E QUELLA DI TESTA NON HANNO TROVATO UN TIMONIERE ADEGUATO E TRA I DUE LITIGANTI NESSUNO GODE
Non ci sta Cecyle Kyenge a diventare l’oggetto della faida interna alla Lega.
E a Maroni dice:”Fermi i suoi o non vegno alla festa”.
Il presente e il futuro della Lega si sta giocando sulla pelle (nera) del ministro. Attacchi brutali contro inviti al dialogo, la schizofrenia leghista nei confronti del ministro dell’integrazione mette a nudo la verità più profonda del Carroccio: la creatura fondata da Umberto Bossi è ormai vittima di una lacerazione insanabile.
E le polemiche su e con la Kyenge sono l’esempio più evidente, più profondo.
Da una parte i bossiani, i duri e puri quelli dei paragoni con gli oranghi, delle accuse sulla razza, degli insulti, delle minacce via web, delle accuse.
“È la pancia più profonda che parla” dice chi come Giancarlo Galan, li conosce bene. E non si parla di semplici militanti ma di assessori e consiglieri comunali.
La pancia e la testa,
Perchè dall’altra c’è il blocco maroniano – e tosiano seppur con qualche distinguo – che invece si muove in tutt’altro modo: inviti al dialogo e alle feste, dichiarazioni che condannano il razzismo: “Non è certo il colore della pelle il nostro problema” spiegano, incontri abbracci e strette di mano (vedi il sindaco di Varese Fontana, maroniano di ferro) .
Tra i due litiganti non c’è nessuno che gode anzi.
La Kyenge resta la vittima sacrificale di una faida destinata a lasciare il segno. La Lega di lotta (il celodurismo bossiano, tanto per intederci) contro la lega di governo (Maroni ex ministro, Maroni presidente di Regione).
“Se continuano gli attacchi non andrò alla loro festa ” dice il ministro.
L’invito è diretto al segretario, Maroni, ma è un messaggio a tutta la Lega: “Ho accettato volentieri di confrontarmi con il governatore Zaia alla festa della Lega Nord dell’Emilia Romagna a Milano Marittima il prossimo 3 agosto – scrive in una nota – ma se se da qui a dieci giorni che ci separano all’appuntamento di Milano Marittima continueranno attacchi contro la mia persona di pari virulenza, mi troverò costretta a declinare l’invito”.
“Spero partecipi da noi nessun isulto e solo condanne per alcuni comportamenti” le risponde il vicepresidente dei deputati della Lega Nord Gianluca Pini (maroniano di ferro).
Intanto la Kyenge domenica sarà a Verona per inaugurare la Summer school di Villa Buri, Business incubator for Africa.
A rivceverla l’assessore all’integrazione Anna Leso e non il sindaco Tosi. Ufficialmente perchè in ferie anche se i maligni dicono che il primo cittadino – viste tutte le polemiche – abbia preferito non esporsi troppo.
Sancire ora un patto (l’apertura di una scuola) con il ministro avrebbe forse significato incendiare ancor di più il dibattito interno? Domande, per ora, senza risposta.
Certo è che il gioco tra la Lega di pancia e la Lega di testa sembra giocarsi sulla pelle di un ministro.
Il primo di colore della storia della nostra Repubblica.
Andrea Punzo
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