LA LEGA A TRENTO, IN PROVINCIA, NON VUOLE L’IMPRESA DI PULIZIA CON DIPENDENTI ARABI: “ABBIAMO DATI SENSIBILI”
LA FARSA LEGHISTA NON HA LIMITI: PENSANO DI ESSERE AL PENTAGONO E CHE GLI ISLAMICI RUBINO QUALCHE LORO SEGRETO DALLE SCRIVANIE….CHE NASCONDANO NEI COMPUTER QUALCHE IMMAGINE PADANOPORNOGRAFICA?… MANDATECI I RIS, ANZI CHIAMATE IL 118, REPARTO PSICHIATRIA
La Lega a Trento, dopo un riunione al reparto neurologico, ha ufficializzato la richiesta: che si dia il benservito alla ditta di pulizia che ha in appalto il lavoro negli uffici del consiglio provinciale di Trento.
Il tremendo rischio che sta correndo l’istituzione è che ” quei lavoratori abbiano accesso ai nostri computer, carpendone le informazioni”.
La soluzione è “via quegli islamici dai nostri uffici; sulle nostre scrivanie ci sono dei dati sensibili e loro possono mettere le mani ovunque”.
La richiesta di licenziamento è stata fatta attraverso una lettera ufficiale che il caponeuro Alessandro Savoi ha indirizzato al presidente del consiglio provinciale, Giovanni Kessler, che ne ha preso subito le distanze chiarendo che “discriminazioni non se ne fanno”.
Nella lettera si fanno pure considerazioni di alto livello geopolitico: “Siamo un partito che ha una posizione chiara nei confronti dell’Islam. Non ci pare opportuno, nè sicuro, che dei lavoratori di quella religione possano muoversi indisturbati nei nostri uffici e avere accesso ai computer. Devono essere presi dei provvedimenti, con questa impresa di pulizie non vogliamo avere più a che fare”.
Parole di condanna a questa proposta sono arrivate dal Pdl locale che stigmatizza che “il problema è che un’impresa faccia bene il proprio lavoro e non la religione di chi lo fa”, mentre la comunità islamica locale la definisce “una iniziativa propagandistica ridicola sulle spalle dei musulmani. Quando un musulmano va in ospedale non chiede al medico di quale religione sia o se vota Lega”.
Numerosi le prese di distanza dei sindacati che parlano di “razzismo puro”. Noi vogliamo considerare come attenuante l’aspetto psichiatrico: chi vive sempre in attesa di “imbracciare i fucili” per la lotta di liberazione della Padagna, rinunciando alla casa di proprietà , alla seconda casa per le vacanze, al Mercedes sotto casa e alla domestica filippina, è chiaro che è sempre in tensione e con lo zaino pronto.
In qualsiasi momento il capocomico può chiamarli alla pugna, alla madre di tutte le battaglie, al combattimento ristorante per ristorante.
E loro devono essere pronti, di giorno e di notte, per rispondere all’appello della padagna del magna magna.
Nei computer magari celano i piani di combattimento, le loro mogli le strade da battere palmo a palmo, i loro figli le discoteche da controllare.
Gli obiettivi sensibili vanno tutelati dallo spionaggio islamico, insieme alle ricette di cucina, alle mutande di ricambio e alle canottiere del senatur.
Salvo che il timore delle incursioni notturne degli uomini di pulizia islamici non derivi dalla possibilità che essi possano prendere visione di materiale padano-pornografico che potrebbe celarsi in qualche pc, magari Calderoli in braghette, Bossi nel suo gesto più riuscito, qualche rutto di stagione di un dirigente.
In tal caso si chiamino subito i Ris di Parma per la bonifica, anzi ancor meglio il 118, precisando “reparto psichiatria”, affinchè si trovi subito il reparto libero per una lungodegenza.
Se fossimo al posto del presidente della provincia di Trento, una alternativa l’avremmo.
Al posto dell’impresa di pulizia contaminata dall’Islam, i cessi e gli uffici si facciano pulire dai consiglieri leghisti, cosi darebbero il buon esempio e magari capirebbero per una volta cosa vuol dire lavorare.
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