LA POLIZIA SPARA A SALVE: PURE LE CARTUCCE SONO DIFETTOSE, NON SOLO IL MINISTRO DEGLI INTERNI
LA POLIZIA E’ RIMASTA SENZA MUNIZIONI, IL VIMINALE ORDINA: STOP ALLE ESERCITAZIONI…. I SINDACATI DI POLIZIA: “L’ENNESIMO SCANDALO DOVUTO AI TAGLI SULLA SICUREZZA, E POI PARLIAMO DI ALLARME TERRORISMO”… CHE BEL GOVERNO DI FINTA DESTRA
Le cartucce provenienti dalla Repubblica Ceca sono difettose.
E la Polizia italiana resta senza munizioni per le esercitazioni del personale. La notizia è contenuta in una circolare firmata da Vincenzo D’Agnano, direttore del Servizio Logistico del Ministero dell’Interno, che ha come oggetto “munizionamento calibro 9 Nato parabellum e da esercitazione: comunicazione indisponibilità “.
“Come è noto – scrive D’Agnano – a seguito di diversi inconvenienti verificatisi nel corso delle esercitazioni di tiro presso Uffici e Reparti del territori nazionale, è stata disposta cautelativamente la sospensione di 8 lotti di cartucce calibro 9 prodotte nel 2009 dalla ditta Sellier&Bellot, e 5 lotti dell’anno prima”.
Si tratta di svariati milioni di cartucce.
“La disponibilità residua – spiega il direttore del Servizio Logistico – che costituisce scorta nazionale per eventuali situazioni emergenziali e per assicurare il regolare svolgimento dei corsi di formazione, è esigua”.
Pertanto, fino a quando non ci sarà un nuovo acquisto (“dopo luglio”), “non potranno essere prese in considerazione e soddisfatte richieste di munizionamento”.
Spiega cosa sia successo Enzo Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia: “Durante le esercitazioni in più casi le cartucce ceche sono esplose. Il difetto è verosimilmente causato da una polvere da sparo troppo “vivace” (che costa anche la metà di altra polvere di maggiore qualità ), che determina una sovrapressione all’interno del bossolo quando si fa fuoco”.
La vicenda ha scatenato la reazione bipartisan dei poliziotti i cui sindacati, domani, incontreranno il vicecapo della Polizia Paola Basilone per parlare di tagli ai bilanci.
Il sindacato di area centrodestra Ugl-Polizia chiederà , ha annunciato il segretario nazionale Filippo Girella, “l’immediata apertura di una indagine interna per verificare se l’uso di proiettili difettosi abbia arrecato rischi per la salute e la sicurezza dei poliziotti. Perchè è stato acquistato materiale straniero quando quello italiano è di primissima qualità ? Se si appurasse che per risparmiare qualche euro è stata messa a repentaglio la salute degli agenti, sarebbe davvero grave e qualcuno ne dovrà rispondere”.
“In questi due anni – osserva Claudio Giardullo, della Silp Cgil – il numero delle scuole per agenti s’è dimezzato. Ora arriva questa riduzione dell’addestramento al tiro che, se non è costante, pregiudica l’efficacia e la sicurezza dell’intervento degli agenti”.
“Questo è l’ennesimo scandalo causato dal taglio dei fondi alla Sicurezza – tuona Franco Maccari, segretario del sindacato “indipendente” Coisp – bastano pochi lotti di proiettili difettosi per paralizzare l’attività di tutta la polizia di Stato. Siamo allibiti di fronte a questi appalti al ribasso che hanno come unico scopo abbattere i costi, incuranti delle conseguenze. Invitiamo i poliziotti italiani a controllare il proprio munizionamento e, se risulterà quello difettoso, chiederemo a tutti di riconsegnare le armi”.
“Se da una parte il ministro dell’Interno Maroni lancia l’allarme terrorismo – conclude Giuseppe Tiani, del Siap – e dall’altra siamo senza munizioni per le esercitazioni, immaginiamo come siamo messi con macchine e altri mezzi logistici. È impensabile che un Paese occidentale come il nostro sia ridotto a comunicare con una circolare di essere senza munizioni. Ma non potevano controllarle quando le hanno acquistate? E ora chi pagherà i danni dei lotti difettosi?”.
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