LA PREFETTURA RICHIAMA I SINDACI DI ROMA E DELLA PROVINCIA SU INCENDI E STERPAGLIE
LA CODA DI PAGLIA DELLA RAGGI E IL BANDO DI QUALCHE MESE FA
I sindaci della provincia di Roma devono curare e tenere pulito il verde vicino alle case, alle strade e alle ferrovie per prevenire il rischio di incendi come quello di ieri a La Barbuta che ha costretto la polizia municipale a chiudere il Grande Raccordo Anulare.
La prefettura lo ha scritto nero su bianco in una circolare che ha inviato ai primi cittadini, con Virginia Raggi in testa, e, racconta Lorenzo D’Albergo su Repubblica, suona come un aut aut: in un modo o nell’altro, i Comuni dovranno provvedere.
Anche con ordinanze urgenti e affidamenti diretti, anche a costo di creare debiti fuori bilancio: in piena emergenza incendi non c’è tempo per bandire gare e vagliare le offerte dei privati interessati ad aggiudicarsi il servizio.
Bisogna intervenire subito. Magari con l’aiuto della Regione.
Già , perchè il vertice straordinario convocato ieri pomeriggio a Palazzo Valentini ha partorito anche una comunicazione bis: sarà inoltrata alla Protezione Civile e chiederà di considerare come una delle misure principali per uscire dallo stato di calamità il supporto ai primi cittadini alle prese con discariche abusive.
Sono state considerate tra gli inneschi più pericolosi dai partecipanti al tavolo convocato dopo la lettera inviata venerdì dal governatore Nicola Zingaretti alle prefetture del Lazio, ma la loro rimozione costa.
Troppo se le amministrazioni e le loro partecipate, Ama in testa, hanno le casse in rosso.
L’idea, se la controparte accetterà , è di arrivare a un contributo – anche economico – ai Comuni in difficoltà da parte della Protezione Civile. Così, su doppia richiesta delle numero uno del Campidoglio e di Palazzo Valentini, si dovrebbe arrivare a una ridefinizione dei contenuti del piano d’emergenza antincendio. Un masterplan che deve tenere conto da una parte della mancata manutenzione del verde urbano e dall’altra della piaga dei roghi tossici.
Forse proprio per questo Virginia Raggi poco fa sulla sua pagina Facebook ha cominciato a mettere le mani avanti, sostenendo che il Campidoglio sta già lavorando alla manutenzione del verde pubblico.
Il problema è che Virginia Raggi forse non ricorda cos’è successo al bando — anzi ai bandi — per la manutenzione del verde pubblico a Roma.
Ad aprile l’assessora Pinuccia Montanari dava notizia dell’apertura di due bandi di gara europei per la manutenzione del verde pubblico a Roma.
Si tratta di due bandi attesi da tempo che però nel 2016 l’assessorato guidato all’epoca da Paola Muraro non aveva approntato.
Ma, come dice la Raggi, per fare le cose per bene ci vuole tempo. E così il 24 aprile veniva pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando di gara, per l’affidamento del servizio per interventi di manutenzione delle alberature.
Il problema è che appena cinque giorni prima, il 19 aprile, il governo ha emanato il DL 56/2017 con il quale è andato a modificare il codice degli appalti. Risultato: quel bando al quale l’amministrazione capitolina aveva lavorato “per bene” per oltre otto mesi è stato sospeso “a data da destinarsi”.
Si tratta di bandi con un importo complessivo pari a 9 milioni di euro, di cui 5 per la manutenzione del verde verticale e 4 per il verde orizzontale. Ma al momento sono scomparsi perchè gli uffici dovranno correggerli per adeguarli alla normativa vigente.
Dal 1 luglio è partito un programma (da 3,5 milioni di euro) per il monitoraggio delle alberature. Ma nel frattempo la cura del verde pubblico di molti parchi cittadini (tra cui Villa Borghese, Villa Ada e il Lungotevere) è a rischio perchè la gara è stata sospesa.
Ma per fortuna che c’è la Raggi, mentre Roma brucia.
(da “NextQuotidiano”)
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