LA PROVINCIA NON FA CORSI PER BECCHINI… EPPURE REPETTO DI SEPPELLIRE SCANDALI SE NE INTENDE
ANDATI DESERTI GIA’ DUE BANDI COMUNALI PER L’ASSUNZIONE DI OTTO “OPERAI PROFESSIONALI SEPPELLITORI CATEGORIA B”… PER PARTECIPARE CI VUOLE LA PATENTE DI BECCHINO, MA LA PROVINCIA NON HA MAI FATTO UN RELATIVO CORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE… EPPURE HA UN MAESTRO DI PALA NON DA POCO, NESSUNO COME IL PRESIDENTE REPETTO SA SCAVARE FOSSE E COPRIRE GLI SCANDALI CON DUE PALATE DI TERRA.
Se in letteratura è diventata famosa la “patente di jettatore” di pirandelliana memoria, in questi giorni a Genova altrettanta audience sta suscitando la discussione sul diploma di “becchino”.
Ci si arrovella su come uscire da una impasse non da poco, bloccati da un “non loculo a procedere” che vede in fermento uffici comunali, Centro per l’impiego della Provincia, tra un roteare non delle solite palle ( dispensate dalle varie giunte) ma di vere e proprie pale, pronti ad assistere non al solito salto della fossa da parte dei politici, ma di scavare una fossa in senso letterale.
Il campo su cui stavolta si cimentano i politici genovesi è beatificato, trattasi, infatti, del vero e proprio “camposanto”, inteso come cimitero e attività connesse.
Da tempo il Comune di Genova ha indetto due bandi per l’assunzione di otto persone con la qualifica di “operaio professionale seppellitore categoria B”, ma sono andati tragicamente deserti, una marcia funebre insomma.
Il motivo è da ricercarsi non tanto nell’idiosincrasia verso la materia del contendere da parte degli aspiranti lavoratori, ma piuttosto nel fatto che si richiede, per poter partecipare al concorso, il possesso della qualifica di ” seppellitore, tumulatore o becchino che sia”.
Non bastano la laurea o un vile diploma, ci vuole proprio la qualifica.
Senonchè ci si è accorti che tale qualifica in realtà non esiste, in quanto si tratta di documenti che si possono ottenere solo dopo un corso di formazione professionale e di tirocinio a cura del Centro dell’Impiego dell’Amministrazione provinciale che peraltro non l’ha mai indetto.
Forse qualcuno resta perplesso sul fatto che ci voglia un corso professionale apposito per scavare fosse, magari pensa che la competenza si acquisti sul campo(santo), lavorando di braccia
Ebbene si sbaglia evidentemente. Il bando prevede la patente di qualificazione e, non esistendo, va regolarmente deserto. Ora non è chiaro se il Comune si sia dimenticato di fare richiesta alla Provincia di fissare un corso professionale ad hoc sulla sistemazione dei loculi cittadini, o se sia in mora la Provincia per non aver ancora predisposto le prove pratiche di sepoltura.
Resta il fatto che gli otto posti sono sempre bloccati per mancanza di domande aventi i requisiti richiesti.
E fa specie che sia proprio l’Amministrazione provinciale del presidente Repetto, così sensibile a organizzare corsi di formazione ad hoc per aziende di vari settori coi fondi europei, coi soliti nomi ricorrenti e spesso vincoli di “affettuosa amicizia” tra chi li assegna e chi li organizza ( mai visto teneramente mano nella mano a passeggio chi da’ i quattrini pubblici e chi, privato, li prende?), a risultare carente in termini di seppellimento delle salme.
Essendo notoriamente il presidente un uomo di “gran polso”, abile nel far finta di non sentire il richiamo dei requiem, come nel nascondere gli scandali dell’amministrazione sotto due belle palate di terra.
Essendo suo costume, di fronte a una delle nostre innumerevoli denunce, telefonare ai giornali che hanno ripreso la notizia e, in tono dimesso, tipico del sagrestano sconfortato dall’inconsistenza delle offerte dei fedeli domenicali, premettere sempre ” è tutto regolare”, prima di dettare il necrologio a pagamento.
E’ tempo che Repetto organizzi questi corsi per tumulatore, nessuno meglio della sua giunta può fare da maestro di pala.
Ci permettiamo di suggerirgli di fissare una duplice e comoda location del corso.
Una parte teorica si potrebbe svolgere nell’attiguo garage della Provincia comprendente l’aspetto “gestione e manipolazione della salma”, collocazione degli addobbi floreali e della lapide, per cui vediamo molto bene la massima esperta genovese di fioriere a basso costo, l’assessore Manuela Capello da San Gottardo ( un tocco religioso è opportuno).
La parte pratica si può invece svolgere nell’attigua Villetta Dinegro, dove lo staff del presidente può illustrare le tecniche più avanzate di “manipolazione”, “metodologie di avanzamento”, “scelta delle salme raccomandate”, “escavazioni nel (terreno) torbido”, “traslazione in altri uffici del personale qualificato”.
La partecipazione di Repetto per la benedizione pastorale finale ovviamente è essenziale, affinchè la regolarità dei corsi da becchino sia garantita come sempre e nessuno possa sospettare che anche il nome degli otto tumulatori sia già stato deciso in camera caritatis o camera ardente che sia.
Dal camposanto è tutto… a voi studio.
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