LA RAGGI NON VA IN VATICANO “PER MOTIVI PERSONALI”
ALLA PRIMADONNA NON PIACCIONO LE CRITICHE: SARA’ RIMASTA A GIOCARE COI CURRICULUM
Il forfait, dicono dal Campidoglio, era stato deciso già da venerdì e comunicato a chi di dovere. Virginia Raggi, diserta il Vaticano e, dunque, questo pomeriggio non sarà nell’aula Paolo VI, per partecipare al Festival di Azione Cattolica ‘A noi la parola’. “Impegni personali”, sottolineano dal suo staff, spiegando che la sindaca si dedicherà alla famiglia e ad occuparsi da casa dei vari dossier aperti.
Compreso quello della scelta del futuro assessore al Bilancio, ruolo per il quale si stanno vagliano 14 curricula.
Nessuna decisione — tuttavia — sarebbe prevista per oggi.
Di certo, varcando la Santa Sede la sindaca avrebbe rischiato di trovare un clima molto diverso da quello che ha circondato l’incontro avuto con Papa Francesco il primo luglio, poco dopo il suo insediamento in Campidoglio.
Intanto per la formula dell’appuntamento, nel quale si sarebbe trovata a rispondere alle domande e alle curiosità dei ragazzi dell’associazione in un momento non certo semplice.
Ma, soprattutto, perchè i rapporti con il mondo cattolico — e dunque anche quelle aperture di credito fatte all’inizio — cominciano a vacillare.
D’altra parte, nella sala Paolo VI, Virginia Raggi si sarebbe trovata a fianco del segretario generale della Cei, Nunzio Galantino.
E se l’intervista rilasciata dall’alto prelato al Corriere della Sera può essere usata come termometro dei rapporti, per la sindaca non c’è da gioire.
“Penso che i cittadini — spiega Galantino – siano un po’ stanchi delle schermaglie politiche che a Roma significano solo restare bloccati in una situazione di stallo rispetto ai problemi seri, alle risposte che si attendono. La gente vuole vedere i suoi amministratori impegnati, al lavoro”.
Più un rimprovero che uno sprone, insomma.
Inoltre, mentre risulta desaparecida in Vaticano, Virginia Raggi fa sapere che il 17 settembre celebrerà in Campidoglio la prima unione civile gay della Capitale.
A pesare in questo raffreddamento del clima ci sarebbe poi il no alle Olimpiadi che la Giunta deve ancora decretare ma che è già stato imposto chiaro e forte dal blog di Beppe Grillo.
Come dimostra un editoriale pubblicato ieri dal quotidiano ‘Avvenire’ in cui si parla del rischio “che ai romani non resti, come troppo spesso in questi anni, che di guardare la loro città che muore di anoressia politica per assenza di idee e di progetti concreti”.
(da “Huffingtonpost”)
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