LA RAGGI VUOLE CHIUDERE LE FONTANELLE DI ROMA: 30 AL GIORNO PER ARRIVARE A TUTTE 2172
MA I GRILLINI NON ERANO PER L’ACQUA PUBBLICA?… E C’E’ PURE UNA MOZIONE M5S PER TRASFORMARLE A PAGAMENTO
I primi 30 sono già rimasti a secco: da lunedì è cominciato il piano di chiusura dei “nasoni” romani. Trenta al giorno per tutta l’estate, fino ad arrivare all’interruzione dell’erogazione della quasi totalità delle 2.172 fontanelle sparse per la Capitale.
Una decisione presa da Acea, che si somma alla mozione presentata dal Movimento 5 stelle per prevedere una forma di pagamento nelle “Case dell’acqua” pubbliche. Un altro motivo di proteste.
Continuano, infatti, gli appelli per mantenere aperte le fontane, per svariate ragioni: la Croce Rossa denuncia i rischi per i senza dimora, EcoItaliasolidale quelli di inquinamento, le opposizioni sottolineano il danno d’immagine ed i disagi per i turisti, oltre che per anziani e bambini.
Ma dall’azienda considerano la scelta inevitabile, vista l’emergenza siccità che ha colpito tutto il Paese e il Lazio in particolare . E, in attesa che gli interventi strutturali in cantiere portino a qualche risultato, non resta che confidare nella pioggia.
SALVE MENO DI 200 FONTANE SU 2MILA
Il piano prevede la chiusura ogni giorno di 30 nasoni, “da lunedì 3 luglio fino a quanto necessario”. Il piano procederà “a tentoni”, valutando giorno per giorno i risultati e possibili rimodulazioni. Ma di sicuro ne rimarranno aperti soltanto 85 su oltre 2mila, per i prelievi delle Asl. E in più — questa è una decisione dell’ultima ora — anche un altro centinaio, nei punti più strategici, per allentare la morsa della sete (e forse anche per placare un po’ le polemiche).
“NASONI HI-TECH” A PAGAMENTO?
Sono state molte le proteste per la chiusura, considerata una misura pericolosa per le fasce più deboli della popolazione oltre che inefficace, visto che i veri motivi di spreco risiedono nei problemi strutturali della rete idrica, mentre le fontane consumano appena l’1% di tutta l’acqua immessa giornalmente.
Ora le critiche arrivano dall’opposizione, e si allargano a un’altra misura proposta dal M5s: la maggioranza ha appena depositato in Comune una mozione per rendere a pagamento l’erogazione nelle 57 “Case dell’acqua” installate sul territorio comunale. “Sul blog di Grillo si parla di acqua pubblica, ma ora che si trova a gestire le risorse idriche il M5S torna alle logiche di profitto più che a quelle di servizio”, attacca il consigliere del Partito Democratico, Marco Palumbo. Anche il problema dei “nasoni hi-tech”, dopo quelli tradizionali.
Per vedere i “nasoni” di nuovo in funzione prima di allora non resta che sperare nel meteo. “Prima o poi dovrà ricominciare a piovere”, si augurano da Acea. E incrociano le dita.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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