LA SICUREZZA SI GARANTISCE CON LA QUALITA’, NON CON LE SFILATE
LA POLITICA DELLA PILLOLA DEL GIORNO DOPO…. LA CAMORRA SI BATTE CON UN’ATTIVITA’ DI INTELLIGENCE, NON CON LE PARATE IN STRADA… LA RUSSA SI ESALTA COI CHECK POINT … MARONI SUONANDO IN TV IL SAX DELLA “LINEA DURA”… POI CI SI ACCORGE CHE NEI PRIMI MESI DELL’ANNO GLI INGRESSI ILLEGALI IN ITALIA SONO AUMENTATI DEL 60%, OVVERO 10.000 CLANDESTINI IN PIU’
Ultime vicende emblematiche di come si sviluppa nel nostro Paese la “linea dura” nel campo della sicurezza e dell’ordine pubblico. Castelvolturno, nel casertano, una città in mano alla Camorra, con oltre cento persone agli arresti domiciliari, tutti i commercianti che pagano il pizzo, un bel numero di morti ammazzati nei regolamenti di conti del clan dei Casalesi.
Nessuna opera di intelligence da parte del Ministero degli Interni ha previsto l’esecuzione spietata di 7 africani sospettati di “aver fatto concorrenza al clan” nelle attività illecite.
La polizia arriva solo dopo a fare i rilievi e le pompe funebri a organizzare le esequie.
Nessuno prevede ovviamente una rivolta della comunità nera che sfascia, per i 13 km della Domiziana, auto e vetrine. La polizia scorta e “controlla” i danni. Si difende giusto quando qualche sasso gli piove sulla testa. Questi sono gli ordini.
Gli stessi che hanno permesso a molti camorristi, infiltrati tra i 1000 tifosi partenopei in trasferta a Napoli, di sfondare i cordoni della polizia in stazione a Napoli, impossessarsi di un treno, facendo scendere i viaggiatori regolari, farlo partire, fare danni a Termini, usufruire di bus gratuiti per raggiungere l’Olimpico, fare danni anche allo stadio e tornare a casa.
Nessuno in galera e qualche giorno fa il processo ad alcuni di loro: 4 mesi con la condizionale e tante scuse.
Le forze dell’ordine una volta non assistevano al compimento del reato, intervenivano; ora scortano chi lo commette in flagrante, siano essi teppisti bianchi o neri.
Non parliamo poi di “prevenire” un reato, attraverso informatori, infiltrati, opera di intelligence, ma quando mai?
Chi si aspettava una svolta dal nuovo Governo di centrodestra è rimasto deluso dalla inconsistenza dei fatti e irritato di sentire concionare di “linea dura” in TV ogni sera. Certo le parole costano poco, ma le palle non reggono a lungo.
Quando i buoi sono scappati, si mandano in passerella 400 poliziotti e 500 militari a Castelvolturno. Gli stessi esperti della polizia e i sindacati dicono quello che sosteniamo noi da tempo: ci vuole un’opera di investigazione, non servono a nulla gli uomini che fanno la guardia al bidone di benzina.
La camorra starà buona per tre mesi, poi quando i militari torneranno a casa, tutto ricomincerà come prima. La Russa è contento che può salire con Maroni sul nuovo M-346 per addestramento della Aermacchi, facendosi immortalare entrambi vestiti da top gun, sposta i soldatini sulla scacchiera, arriva a parlare di impiego dei militari in check point ( si sente forse a Kabul…) a Castelvolturno. Quando bastava una telefonata per dare l’imput di intervenire per impedire reati, silenzio assoluto… ora facciamo sfilare i battaglioni per i fotografi e le telecamere.
Che strana concezione ha il Centrodestra della sicurezza.
Non meglio va per il problema immigrazione clandestina: i dati parlano chiaro. Da gennaio a settembre 2008 gli ingressi clandestini sono aumentati del 60% passando, rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso da 14.200 a 23.600, alla faccia della “linea dura”…
Resta poi aperto, a proposito delle tante norme emanate, il confronto con Bruxelles, dove gli uffici del commissario Barrot fanno sapere che esistono “problemi di compatibilità con il diritto comunitario” per il decreto legge del pacchetto sicurezza di Maroni, nella parte in cui si prevede l’aggravante della clandestinità e le espulsioni automatiche per cittadini extracomunitari che abbiano subito una condanna superiore ai due anni.
Viene pure contestato il progetto di legge sui limiti alla libera circolazione dei comunitari in base al reddito.
E non dimentichiamo che già Maroni aveva dovuto fare marcia indietro sul concetto di rendere reato l’immigrazione clandestina.
Sembra di essere di fronte a una politica da azzeccagarbugli, in preda a raptus del momento, tutti tesi a dare ” la sensazione” ai cittadini di maggiore sicurezza, ma senza solidi appigli giuridici.
Ogni giorno si spara una promessa, cui non fanno seguito i fatti. Mai che si parli di potenziamento delle forze dell’ordine, mai di intelligence, mai di aumenti ai carabinieri e poliziotti, si continua a non pagargli gli straordinari come prima.
Ora siamo ritornati a parlare di costruire 10 nuovi centri di identificazione ed espulsione per far fronte al maggior numero non previsto di clandestini.
Precisando che bisognerà sentire le Regioni per decidere dove costruirli… ma sì fate con calma… tanto gli irregolari stanno aumentando, i reati sono sempre notizia quotidiana e la camorra spara…
E la gente si sta rompendo i “maroni” delle chiacchiere da bar con annessa Tv padana che emana bolle di sapone per i beoti che ci credono.
Domanda a Silvio: con tutti gli esperti politici e non che c’erano, ma proprio ad un apprendista stregone bisognava affidare il Ministero degli Interni?
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