LA SIGNORA ALEMANNO E QUANDO “UNNUOVOINIZIO” DIVENTA IL SOLITO PESSIMO ESORDIO
GIOCO DI SPONDA DELLE SORELLE D’ITALIA PER RIESUMARE LA CONSUETA DESTRA DEL CARRELLO DEI BOLLITI: LO CHEF E’ ALEMANNO, IL CATERING E’ DI SALVINI
“#UnNuovoInizio: riaggregare la destra in una nuova Alleanza per l’identità e la sovranità nazionale”.
E’ questo il titolo della manifestazione promossa da Prima l’Italia oggi alle ore 10.30 presso il Cinema Adriano di Roma.
Portavoce nazionale del movimento Prima l’Italia è la signora Alemanno: visitando il sito www.primalitalia.net. si nota infatti la presenza prevalente di Gianni Alemanno, anche attraverso la pubblicità del suo nuovo libro e di Fratelli d’Italia che di fatto appare il vero sponsor della manifestazione.
Il compito di illustrare i motivi dell’incontro paiono formalmente delegati alla signora Alemanno, probabilmente per evitare l’imbarazzo di una esposizione del marito, attualmente al centro delle ben note vicende giudiziarie.
Gli invitati a relazionarsi tra loro sono “i soliti noti” che hanno peraltro già avuto modo, oltre che di affossare la destra italiana, anche di esprimersi e confrontarsi negli ultimi due anni senza cavare un ragno da un buco, neanche gli pagassero il gettone di presenza.
Ma vediamo quali sono le basi contenutistiche su cui dovrebbe riaggregarsi la destra secondo quanto dichiarato dalla sua portavoce.
Primo concetto: “La destra è stata capace di vincere e governare, ma non ha mantenuto la sua identità ed ha perso molti consensi. Partiamo da tutti quelli che vogliono essere alternativi alla sinistra, che vogliono costruire progetti con i valori della destra, nazionale identitaria e sociale”.
Prima nostra osservazione: è mai venuto in mente a costoro che la “destra di governo” (nazionale e locale) abbia perso consensi perchè ha governato male? O perchè ha dimostrato di essere corrotta come gli altri? O perchè l’identità l’aveva persa da tempo producendo una classe dirigente tanto impresentabile quanto sensibile solo al potere?
O gli identitari vanno intesi per l’identità dei parenti da far assumere negli enti locali o sistemare le mogli nelle anticamere di qualche ministero?
E la socialità l’avete forse dimostrata votando le peggiori leggi che hanno favorito i grandi capitali e portato il Paese al servizio della Troika?
Come mai fino a che il Pdl era al governo (e alcuni di voi ministri) non avete mai denunciato le cose che ora invece segnalate come se foste scesi da Marte?
Ma andiamo avanti.
Secondo concetto: “Salvini dice cose di destra e fa bene a dirle. Salvini non ha una storia di destra, ma il dialogo con il leader leghista è possibile perchè, al di là dei punti di disaccordo, come il tema della nazione, dello Stato, dell’ identità e del Mezzogiorno, ci sono temi comuni: la critica all’euro, la critica all’ Europa tedesca e dei trattati che ci stanno stritolando, l’emergenza immigrazione. Dopo che AN ha governato per vent’anni con la Lega di Bossi, non si può chiudere la porta ad un dialogo propositivo con Matteo Salvini”.
Seconda nostra osservazione: Salvini non solo non è di destra ma non dice neanche cose di destra, rappresenta semplicemente la versione italiana di un partito razzista, antinazionale, corrotto nella sua classe dirigente, come da processi in corso.
Un partito che in molte altre nazioni sarebbe già stato sciolto.
Il primo compito di una destra sociale dovrebbe essere semmai quello di contestarli sotto i palchi di tutta Italia, altro che allearsi o lasciarlo fare alla sinistra.
La battaglia per uscire dall’euro serve in realtà solo per indicare un nemico al popolino che ha fame, vecchia tattica demagogica: perchè piuttosto questa presunta destra “sociale” non si fa portatrice di una bella legge che metta al muro i grandi evasori fiscali in Italia?
Con 150 milliardi di più in cassa, in pochi anni supereremmo l’economia tedesca, nonostante l’euro e la Bce.
E basta con la palla dell’identità : abbiamo lottato per decenni per l’Europa dei popoli e finiamo per reggere lo strascico al regime oligarchico di Putin? Ma che bella identità …
O dobbiamo combattere la finanza europea per favorire quella americana?
Andiamo ancora avanti nei concetti.
“Tra le forze in campo ci sarà Fratelli d’ Italia, che è l’ interlocutore privilegiato, ma non sarà l’ unico. Perchè lo scopo è ” rimettere insieme, aree, associazioni, movimenti e singole persone che sono in cerca di appartenenza o hanno smesso di fare politica”.
Tradotto: si cercano forse utili idioti che consentano a Fratelli d’Italia di arrivare al 4% per poi così vendersi meglio a Salvini e a Berlusconi e assicurarsi più poltrone possibili ?
Per fare cosa?
Ecco il modello indicato: “I tempi sono maturi, visto quanto sta accadendo in Europa con il successo del modello lepenista, identitario e sociale, che ha già raccolto il consenso di un quarto dei francesi, come il Front National di Marine Le Pen”.
Nostra osservazione: la strada italiana per una destra moderna sarebbe quindi quella di scimmiottare il Front national (che prenderà una facciata alle prossime presidenziali francesi, così crollerà l’ultimo loro mito) in quanto ha raggiunto il 25% di consensi.
Sottointeso: se non lo avesse raggiunto, forse non sarebbe neanche da considerare?
Che confusione mentale…
Ma dopo 60 anni state ancora a speculare su zingari e immigrati?
Leggetevi almeno la vecchia collezione di “Linea” dove Pino Rauti (quello vero, non il “suocero”) parlava già di geopolitica, flussi migratori, capacità di interpretare il mondo che stava cambiando e analizzava la “rottura” con la destra storica che aveva rappresentato il fascismo delle origini.
E prendeva le distanze da attempati razzisti antinazionali , dal “male americano” e dalla prassi della “pesca delle occasioni”.
Una nuova destra si costruisce nel tempo e con rotture coraggiose e spiazzanti sui temi della legalità , della corruzione, dell’evasione, della immigrazione, dei diritti civili, della solidarietà , del lavoro, della occupazione giovanile e femminile.
Una destra che parli di diritti, non solo di doveri.
Occorrono idee e anime incendiare, non sagrestani capaci solo di spegnere mestamente le candele dopo il vespro per poi accomodarsi alla tavola del self service di palazzo Grazioli destinato alla servitù.
Quello di via Bellerio l’hanno già chiuso per mancanza di personale, mi spiace per voi.
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