LA TENDA DI ILARIA
LA MAFIA DEL CARO-AFFITTI CHE IMPEDISCE A UNO STUDENTE NON BENESTANTE DI ALLOGGIARE NELLA CITTA’ DOVE SEGUE I CORSI UNIVERSITARI… E IL GOVERNO SE NE FOTTE
C’è una ragazza che ha piantato la tenda davanti al Politecnico di Milano per far sapere a tutti quanto sia diventato difficile mettersi un tetto sopra la testa nella città considerata da sempre, e con ragione, la più accogliente d’Italia.
Ilaria Lamera è una studentessa bergamasca al quarto anno di Ingegneria ambientale: per sfuggire ai disagi di una vita da pendolare si è ostinata a cercare un pertugio non troppo lontano dall’università, vedendosi proporre stanzette non più grandi di una scatola a 6-700 euro al mese. Ne ha infine accettata una, ma questa settimana ha deciso di «tradirla» per la tenda.
Ci accorgeremo di Ilaria? Oppure la spernacchieremo da destra, bollandola come la Greta degli alloggi, e la ignoreremo da sinistra perché si batte per un diritto poco ideologico e dannatamente pratico?
Come fanno lo studente che non ha una famiglia benestante alle spalle e il giovane lavoratore che guadagna meno di mille euro al mese a permettersi uno straccio di indipendenza in città, ma ormai anche in provincia?
Un tetto massimo agli affitti e uno minimo ai salari sono rivendicazioni veteromarxiste o non piuttosto dei saggi correttivi a un libero mercato che, senza qualche regola dettata dalla politica, produce disuguaglianze sempre meno sopportabili?
Quando i proprietari di case sostengono che non possono abbassare gli affitti per colpa delle tasse, dicono tutta la verità o soltanto un pezzo?
Tante domande, ma qualcuno risponda, per favore. Non a me. A Ilaria.
(da il Corriere della Sera)
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