PROPAGANDA PUBBLICA
I VIDEO AUTOPRODOTTI DELLA MELONI PER SFUGGIRE ALLE DOMANDE SONO TIPICI DELLE DITTATURE… ALTRIMENTI LA PREMIER SI INNERVOSISCE E COMMETTE GAFFE
Meloni fa benissimo ad autoprodurre video promozionali. Si promuovono da soli anche illustri sconosciuti, narcisi senza arte né parte, influencer di terz’ordine, perché non dovrebbe farlo la presidente del Consiglio, che ha qualche ragione in più per curare la propria immagine pubblica?
La cosa grave è la prontezza con la quale i telegiornali – specie quelli del servizio pubblico – hanno rilanciato senza fare una piega quel prodotto concepito e confezionato per la propaganda, come se a qualificare ciò che chiamiamo “giornalismo” non fosse la capacità di proporre contenuti propri: altrimenti non è giornalismo, è farsi contenitore passivo di contenuti altrui.
I video autoprodotti sono pensati per correre nella prateria dei social, che diavolo c’entrano i telegiornali? So che è solo una domanda retorica. La Rai è piegata da sempre a un vassallaggio umiliante nei confronti dei partiti, che sono di fatto i suoi padroni.
Mette a disposizione le sue telecamere, da anni, per raccogliere ogni sera il ridicolo diadema di dichiarazioni appaltate agli onorevoli portavoce, frasetta per frasetta, il nulla organizzato e soprattutto la negazione del concetto stesso di “lavoro giornalistico”. No, non è giornalismo portare microfono e telecamera nel tinello dei politici. È un servizio a domicilio, come i rider che portano la pizza.
Va detto che mandare direttamente in onda i video di Palazzo Chigi, o dei partiti in genere, potrebbe essere un risparmio. Si evitano i costi di una troupe a disposizione di Tizia e di Caio. Si rimane comodamente in redazione, tamburellando con le dita per ingannare il tempo, e si aspetta che ogni singolo leader, ogni singolo partito, mandi il suo video già pronto per la messa in onda.
(da Repubblica)
Leave a Reply