L’ARTICOLO DI BARBACETTO SU SERGIO RAMELLI DIMOSTRA SOLO CHE IL NOSTALGICO E’ LUI
CHI HA VISSUTO GLI ANNI DI PIOMBO SA DISTINGUERE TRA VITTIME DEL TERRORISMO E SPECULATORI POSTUMI, DI QUALSIASI COLORE SIANO… SERGIO NON E’ UN EROE, ERA SOLO UN RAGAZZO DI DESTRA INCENSURATO CHE E’ STATO UCCISO PER LE SUE IDEE DA CRIMINALI COMUNISTI ARMATI DA CATTIVI MAESTRI
Gianni Barbacetto sul Fatto Quotidiano ha scritto un articolo dal titolo: “Come si può inserire a scuola uno “spazio” per il fascio Ramelli?”
Tutto nasce dalla balzana proposta di Fdi che in Regione Lombardia chiede “iniziative nelle scuole lombarde per la ricorrenza della morte di Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi”. La riteniamo balzana e strumentale perchè gli appartenenti a una “comunità politica”, vittime della violenza, vanno ricordati all’interno delle istituzioni (come ha fatto il sindaco Sala rendendo omaggio sul luogo della criminale aggressione) e della propria “appartenenza ideale”, non facendone oggetto di propaganda scolastica di parte.
A Genova il luogo dell’uccisione dell’operaio missino Ugo Venturini è stato onorato dopo tanti anni dedicandogli una via. Anche lui vittima, durante un comizio, di un lancio di bottiglie piene di sabbia che gli fracassarono “democraticamente” il cranio. A venti metri da lui c’era un ragazzino di 16 anni scarsi, ero io. Inutile dire che è restato un crimine impunito.
Secondo la logica di Barbacetto da una parte ci sarebbero stati i “fasci” dall’altra i “sinceri democratici”. Per la cronaca fu provata l’implicazione del primo nucleo di quello che sarebbe diventato il “terrorismo rosso”, fino all’evoluzione nelle Br (alle superiori mentre io difendevo le posizioni del Msi avevo come contraltare tre esponenti di Lotta Continua, due dei quali finirono poi nelle Brigate Rosse genovesi)
Torniamo a Barbacetto che sostiene la seguente originale tesi: dato che alle recenti commemorazioni per la morte di Ramelli molti hanno fatto il saluto romano allora Ramelli era un fascio che non va ricordato.
A parte che Sergio era semplicemente un ragazzo di destra e non certo un estremista nostalgico, vorrei chiedere a Barbacetto: se andasse alla commemorazione di un giovane di sinistra ucciso in quegli anni e vedesse centinaia di pugni chiusi si scandalizzerebbe?
Io no, penso che ognuno sia libero di fare il saluto che gli pare, perchè non credo che nessuno, da una parte o dall’altra, dimentichi i milioni di morti che hanno generato le dittature rosse o nere che fossero.
Pensi, Barbacetto, che sono così tollerante che non mi adombrerei neppure di fronte a centinaia di persone che si battessero il petto per ricordare uno di quei capitalisti che, sfruttando il lavoro di donne e bambini nell’800, hanno ucciso milioni di lavoratori nelle fabbriche privandoli dei più elementari diritti.
Certo, ci sono personaggi da avanspettacolo, a destra come a sinistra e al centro, che pensano di ridurre tutto a un gesto esteriore, ma Sergio Ramelli non c’entra una mazza.
“Ramelli non è un eroe” conclude Barbacetto “perchè eroi si diventa per quello che si compie da vivi”.
Giusto, ma nessuno ha mai detto che è stato un eroe, semmai un martire di una parte politica. E se lo ammazzi a 19 anni per poi dire che doveva dimostrare durante la vita di esserlo, non pensi Barbacetto di averlo privato della controprova?
Sergio è stato ucciso – dice Barbacetto – da militanti di Avanguardia Operaia che volevano “dargli una lezione a colpi di spranga e invece lo ammazzano”. Un eccesso di zelo, insomma.
Se invece di Sergio al suo posto ci fosse stato un altro, magari armato, finiva diversamente e oggi sarebbero altri a portare corone e fare il pugno chiuso alla memoria. O semplicemente sarebbero scappati a gambe levate.
Nessuno si augura di ritornare a quel clima, chi l’ha vissuto sa cosa vuol dire e lo sconsiglio a chiunque, l’odio genera solo altro odio.
E chi ha un ruolo nella informazione deve dare l’esempio.
Tutte le vittime degli anni di piombo vanno rispettati, perchè hanno combattuto per dei valori, anche quando non si condividono.
Meno saluti romani e più impegno sociale, meno diffamazioni sui morti e più informazione libera e plurale.
Chiediti, Barbacetto, se non era magari quello che avrebbero voluto sia Sergio che tanti giovani di destra e di sinistra.
Ti auguro di trovare il desiderio di deporre un fiore sulla loro tomba.
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