LATINA, IL CAPOGRUPPO DI FDI CONDANNATO IN ULTIMO GRADO, SI RITIRA DALLE ELEZIONI E CHIEDE L’AFFIDAMENTO AI SERVIZI SOCIALI
DEVE SCONTARE UN ANNO PER REATI SOCIETARI… IMBARAZZO DEL PARTITO CHE LO AVEVA PRESENTATO BEN SAPENDO LA SUA SITUAZIONE GIUDIZIARIA… E’ IL QUARTO CASO A LATINA DI CONDANNE PER ESPONENTI DI FDI
Travolto da una condanna per reati societari, si ritira dalla competizione elettorale, Andrea Marchiella candidato con Zaccheo nella lista di Fratelli D’Italia, capogruppo uscente dello stesso partito.
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso che aveva presentato contro la condanna per una vicenda del 2011 che lo aveva visto giudicato colpevole in primo grado già nel 2018. L’esponente politico ha ora chiesto l’affidamento ai servizi sociali per scontare la pena ad un anno.
Un fatto che imbarazza Fratelli d’Italia che si presenta come la lista che, secondo sondaggi e pronostici, è candidata ad essere la più forte a Latina in termini di consensi nelle urne elettorali.
E non che non sia un partito che, a Latina, abbia dovuto scontare la presenza di personaggi ingombranti sotto il profilo di indagini e inchieste: su tutti, l’ex sindaco Giovanni Di Giorgi e l’ex deputato e assessore Pasquale Maietta.
Di recente, peraltro, anche la vicenda di un altro esponente di punta del partito locale di Giorgia Meloni: l’avvocato Luigi Pescuma coinvolto in episodio di un certificato medico falso a favore di un suo cliente.
Oggi, tra i candidati al Consiglio Comunale anche colui che ha ricoperto e ricopre tuttora il ruolo di Capogruppo per Fratelli d’Italia a Piazza del Popolo tra i banchi dell’opposizione: per l’appunto Andrea Marchiella.
Per il consigliere comunale di Borgo Montello, la condanna in primo grado risale al 2018 quando il Tribunale di Latina lo condannò a un anno e sei mesi per un reato di natura tributaria. Come commissario liquidatore di una società basata a Fondi, Marchiella, secondo la sentenza di condanna, ha nascosto e distrutto le scritture contabili.
Due anni dopo, a novembre 2020, la Corte d’Appello di Roma ha confermato la condanna riducendola di sei mesi, ridotta dalla prescrizione: un anno. Al che Marchiella ha presentato ricorso in Cassazione i cui giudici hanno ritenuto inammissibile confermando a loro volta la condanna a un anno.
Marchiella, molto noto a Borgo Montello e impegnato nel mondo del calcio e dell’associazionismo, è ed è stato amministratore di diverse società.
Considerato un fedelissimo del Senatore Nicola Calandrini, il consigliere comunale, in corsa con Fratelli d’Italia per il bis a Piazza del Popolo, con qualche velleità per la futuribile Giunta Zaccheo, ha dichiarato dalle colonne de Il Messaggero edizione Latina di aver commesso, in merito a tale condanna, “un errore di gioventù“.
Dal canto loro i giudici di Cassazione hanno scritto in sentenza che “la Corte di Roma (ndr: Corte d’Appello) ha evidenziato che l’occultamento e la distruzione di scritture contabili di cui è obbligatoria la conservazione non è condotta che si è esaurita durante la fase di ordinaria attività della compagine societaria della quale è stato commissario liquidatore, ma è proseguita anche in relazione alla fase di liquidazione, per la quale deve, evidentemente, rispondere il Marchiella data la qualifica dal medesimo rivestita“.
Inoltre, la Cassazione ha negato la sospensione condizionale della pena per cui, con probabilità, il consigliere comunale dovrà scontarla ai servizi sociali.
(da agenzie)
Leave a Reply