L’AUTOREGGENTE
IN ATTESA CHE RE GIORGIO ABDICHI E LIBERI IL TRONO, GRASSO SI ATTREZZA PER LA REGGENZA
Dopo la presidente della Camera Laura Boldrini e la ministra dalla Difesa Roberta Pinotti, molto favorevoli a un Presidente donna (specie se rispettivamente denominato Boldrini e Pinotti), s’è fatto vivo il presidente del Senato Piero Grasso con un appello alle forze politiche per una rapida intesa sul nuovo capo dello Stato (preferibilmente Grasso). Nell’attesa che ciò avvenga, ma soprattutto che Re Giorgio abdichi e liberi il trono — la qual cosa nessuno sa nè se nè quando accadrà , ma gli aruspici di corte assicurano che ci siamo quasi —, fervono in casa Grasso i preparativi per il “mese bianco” di reggenza, o supplenza: quando cioè, fra Capodanno e l’Epifania o giù di lì, la seconda carica dello Stato subentrerà provvisoriamente alla prima e s’insedierà al Quirinale per fare le veci del dimissionario finchè non sarà eletto e intronato il successore.
L’ex alto magistrato (da non confondere con l’alto ex magistrato) appare agitatissimo per l’alta responsabilità cui sarà — sia pur per poco, ma non si sa mai — chiamato.
Da quando, nella precedente elezione presidenziale dell’aprile 2013, fu adibito dalla Boldrini all’imbarazzante e decorativo ruolo di prendere i bigliettini con la mano sinistra, passarseli nella destra e girarli al commesso con una smorfietta ogni tanto, pare passato un secolo.
Ora tocca a lui, sia pure per poco, ma non si sa mai.
È la sua grande occasione: Presidente della Repubblica Reggente. Non può sbagliare. Infatti l’agenda Grasso è già fittissima di impegni.
La sveliamo in anteprima. “Viaggio trasferimento Palazzo Madama-Quirinale, magari su cavallo bianco. Ricordarsi chiamare fotografi e cameramen. Fare salto in Vaticano per salutare papa Francesco. Se si negasse, o fosse al telefono, tentare papa Emerito Benedetto XVI, o almeno padre Georg. Informarsi possibilità ribattezzare Reggente della Repubblica “Presidente Emerito”.
Monitare su argomento a piacere, per non far rimpiangere predecessore. Recarsi sacrario Redipuglia anticipando 4 novembre a inizio-anno. Passare in rassegna truppe, non importa quali. Valutare se farlo a piedi a passo di carica, o di marcia, o ancora a cavallo (dipende da accoglienza galoppata primo giorno). Allestire consultazioni, non importa con chi e su cosa. Consultare e basta, fa molto Presidente. Firmare una/due leggi/decreti al giorno, a caso. Anche in bianco. Per continuità con predecessore e per tenersi in allenamento. Convocare Renzi a cena, anche solo per saluti e convenevoli. Sondare Casa Bianca, se per caso Obama ha buco in agenda, anche last minute. Retrodatare Festa della Repubblica da 2 giugno a metà gennaio. Prima però far montare palco al Vittoriano, allertare fanfare, esercitarsi marcetta Altare della Patria-Fori Imperiali a bordo carrarmato/freccia tricolore con elmo corazzieri/tricorno napoleonico/berretto piumato bersaglieri. Avvertire Cazzullo, lui contento. Salutare militarmente molto spesso. Andatura marziale. Pancia in dentro petto in fuori. Non sculettare.
Moniti sfusi: mafia e corruzione brutte cose. Può sempre servire. Ma senza far nomi. Riunire capi Forze Armate con divisa acconcia: completo bianco Village People, feluca verde, pennacchio rosso, mostrine dorate, molte medaglie.
Preparare discorso Capodanno-bis, da tenersi all’Epifania, con annessa cerimonia Ventaglio. Emissione straordinaria numismatico-filatelica: banconota 3 euro e mezzo con effigie Supplente Grasso e francobollo 7 euro con nome all’incontrario “ossarG” (Grasso rosa). Valutare sentenza Corte Europea su supplenti scuola, scopo applicabilità a supplente precario Quirinale e sua stabilizzazione tempo indeterminato. Minimo sette anni, prorogabili”.
Marco Travaglio
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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