LE RICHIESTE “IMPOSSIBILI” FATTE AD ATENE: AUMENTO DELL’IVA, PENSIONI, LICENZIAMENTI COLLETTIVI, RITORNO TROIKA
E ATENE HA SOLO TRE GIORNI PER DECIDERE
È un documento durissimo quello messo a punto dall’Eurogruppo e consegnato ai capi di stato e di governo come base per le discussioni dell’Eurosummit di questa sera.
Una base, appunto, su cui negoziare e cercare di strappare – queste le speranze di Atene – concessioni.
Il punto di partenza è comunque molto difficile per la Grecia, cui si chiede una lunga lista di azioni. Da una parte, alcune misure da approvare immediatamente, entro mercoledì, dall’altra un elenco di impegni ufficiali, con precise indicazioni sui tempi e le modalità di implementazione.
La bozza contiene un impegno di Atene a “legiferare”, cioè a far passare al voto del parlamento immediatamente, ed entro il 15 luglio, almeno sei misure di riforma, fra le quali l’adozione di un nuovo codice di procedura civile.
Nella bozza si legge: “L’Eurogruppo accoglie con favore gli impegni delle autorità greche a legiferare senza ritardo, entro il 15 luglio, un primo gruppo di misure”.
Queste misure, “prese col pieno accordo preliminare delle istituzioni” (la ex Troika, Commissione europea, Bce, Fmi), includeranno tra l’altro “l’adozione del codice di procedura civile, che costituisce una importante revisione delle procedure e del sistema della giustizia civile e potrebbe accelerare significativamente gli iter giudiziari e ridurne i costi”.
Le altre riforme da votare immediatamente, secondo la bozza, sono quelle relative alla razionalizzazione del sistema di raccolta dell’iva, alcune misure per migliorare la sostenibilità di lungo termine del sistema pensionistico (come parte della più generale riforma di tutto il sistema), una normativa che garantisca la piena indipendenza dell’istituto di statistica nazionale (Elstat), e la trasposizione della nuova direttiva Ue per il salvataggio e la risoluzione bancarie (Brrd).
Inoltre, sempre secondo la bozza, la Grecia dovrà dare piena attuazione alle disposizioni derivanti dal trattato sul “Fiscal compact”, e in particolare rendere operativo il “consiglio di bilancio”, in modo che scattino tagli automatici di spesa quando si profilino deviazioni dagli obiettivi di avanzo primario (il bilancio pubblico al netto della spesa per gli interessi sul debito) concordati nel futuro programma di salvataggio.
Queste le richieste nell’immediato.
Ma ad Atene si chiede di sottoscrivere impegni anche su un ampio elenco di misure da attuare, come base per l’avvio delle negoziazioni sul terzo piano di salvataggio.
Tra questi una liberalizzazione nel settore dei beni e dei servizi, nel settore dell’energia e nel mercato del lavoro, con la reintroduzione dei licenziamenti collettivi.
“Sul mercato del lavoro, occorre intraprendere revisioni rigorose su contrattazioni collettive, azione industriale e licenziamenti collettivi, in linea con il calendario e l’approccio concordato con le istituzioni”, si legge nel testo.
Il fondo da 50 miliardi.
Come suggerito da Berlino, l’Eurogruppo propone poi ai leader di Eurolandia di chiedere alla Grecia un piano di privatizzazioni dettagliato oppure il conferimento di attività da alienare per 50 miliardi di euro, ad un fondo indipendente e già esistente, allo scopo di ridurre il debito pubblico.
Tuttavia, la bozza dell’Eurogruppo puntualizza che questo fondo verrebbe gestito dalle autorità greche, per quanto sotto la supervisione delle istituzioni europee.
(da “Huffingtonpost”)
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