“LE VERE VITTIME SIETE VOI”: LA RISPOSTA DI UN GIOVANE ITALIANO PICCHIATO DA UN BRANCO DI BULLI IN INGHILTERRA
LO STUDENTE 21ENNE DA’ UNA LEZIONE DI STILE A TRE POVERI DEMENTI RAZZISTI : “VITTIME DI UNA SOCIETA’ MALATA”
Prima lo hanno accerchiato mentre tornava a casa con la sua bici. Poi lo hanno scaraventato a terra e lo hanno tempestato di calci e pugni.
È successo a Cambridge, in Inghilterra, dove il 21enne studente di Pomezia Marco Fagioli è stato assalito da un branco di bulli di appena 16 anni.
Naso rotto, un occhio nero e ferite superficiali a testa e mani, senza alcun motivo che potesse giustificare una tale violenza.
Marzio però, che nel Regno Unito insegue il suo sogno di diventare regista e scrittore, non si è fatto spaventare. E in un post su Facebook ha voluto commentare l’accaduto:
Dove molti avrebbero trovato uno spunto per “gridare” contro la società britannica, lo studente romano ha voluto lanciare un messaggio ben più profondo:
“Voglio solo dire che non sono arrabbiato. Non ho risentimenti o rancori verso i 3 ragazzi che mi hanno fatto questo in faccia. Anzi, mi dispiace per loro. Mi dispiace per l’intera classe sociale e per la generazione che rappresentano. La rabbia e la violenza gratuita che ho subito lunedì sera sono solo un altro esempio della nostra società malata e di genitori diseducativi, che potrebbe essere stato presente anche nelle generazioni precedenti. Come in un ciclo, in cui pessimi genitori portano i figli a diventare essi stessi dei cattivi genitori e così via”
Marzio poi ha voluto rivolgersi direttamente ai tre responsabili dell’atto di bullismo:
“Volevo solo dirvi che mi dispiace. Mi dispiace davvero per la rabbia che avete represso dentro voi stessi vi abbia portato a fare questo. Voglio essere chiaro: non sono io l’unica vittima, anche voi lo siete. Spero che un giorno crescerete e diventerete più maturi, comprensivi e amorevoli. Questo è il motivo per cui il mio obiettivo principale è cercare di migliorare la società creare un ambiente migliore per i miei discendenti in cui vivere. Per favore cercate di capire, e mantenete la mente aperta riguardo a questo incidente e verso quegli adolescenti, perchè questo potrebbe essere il primo passo verso tutti noi che stiamo insieme per discutere come migliorare le cose”
(da “Huffingtonpost”)
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