L’ESILARANTE SPOT UFFICIALE DI FRATELLI D’ITALIA: “VOTO GIORGIA PERCHE’ E’ UNA DEL POPOLO”
AMA COSI’ TANTO IL POPOLO CHE HA TOLTO A MILIONI DI POVERI IL REDDITO DI SOPRAVVIVENZA, HA FATTO 20 CONDONI AGLI EVASORI, PROTEGGE LE LOBBY DEI PARASSITI E STA DISTRUGGENDO LA SANITA’ PUBBLICA… MA PER QUANTO TEMPO ANCORA VI FARETE PRENDERE PER IL CULO DALLA “DESTRA ASOCIALE” ?
Il cameriere, lo studente, la pensionata al mercato, l’agricoltore, il medico, la donna diversamente abile, l’operaio, la mamma lavoratrice… Nello spot ufficiale di Fratelli d’Italia sorridono tutti.
E tutti votano «Giorgia». Perché «è una del popolo». Perché «non si arrende mai». Perché «si è fatta strada partendo dal basso». Perché «è una di noi e non si è montata la testa». E via così, in un crescendo di slogan esilaranti con cui la leader di Fratelli d’Italia chiede il voto agli italiani, mettendo in musica e in immagini la retorica dell’underdog ed elencando una serie di balle che sostiene di aver fatto per i cittadini nei primi venti mesi di governo.
Le parole chiave del bombardamento pubblicitario con cui Meloni spera di confermare il consenso del 25 settembre 2022 sono due soltanto: «Scrivi Giorgia».
Nell’Italia immaginaria della premier, che corre per un seggio in Europa anche se mai lascerà Palazzo Chigi per occuparlo, splende forte il sole, le corsie degli ospedali sono tirate a lucido, aumentano i fondi per la sanità, le mamme riescono a «conciliare famiglia e lavoro», lo Stato è «amico dei professionisti e degli imprenditori».
E la presidente del Consiglio si fa carico in prima persona pure della libertà delle donne. Le pensioni salgono e il governo difende i posti di lavoro e l’agricoltura da quella Europa che, con la sinistra, vuole «imporre regole assurde».
Il messaggio che i comunicatori di FdI stanno lanciando su tutti i social e anche sui telefoni di tanti italiani tiene insieme famiglia, lavoro, portafoglio. E lascia fuori elezione diretta del premier, autonomia differenziata e separazione delle carriere dei giudici da quelle dei pm: nemmeno un cenno alla «madre di tutte le riforme» e ai provvedimenti bandiera di Lega e FI.
(da agenzie)
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