LETTA: “MERCOLEDI’ FIDUCIA ALLA CAMERA ALLA LUCE DEL SOLE”
“SPERO CHE UNA PARTE DEL PDL SI DISSOCI”….”NON SI PUO’ TORNARE A VOTARE CON IL PORCELLUM”
E’ indispensabile un chiarimento alle Camere.
L’incontro di novanta minuti al Quirinale tra Enrico Letta e Giorgio Napolitano conferma la necessità di portare in aula la crisi di governo.
Concetto ribadito poco dopo in tv – a Che tempo che fa – dal premier: “Mercoledì probabilmente andremo in Parlamento – dice Letta -, è la cosa migliore. Chiederemo la fiducia in entrambi i rami. E ognuno si prenderà le sue responsabilità . Non ho intenzione di governare a tutti i costi, serve una fiducia che consenta di applicare il programma. Se non c’è tirerò le conclusioni”.
“Ma – avverte il presidente del Consiglio – non si può votare con il Porcellum che non garantisce la maggioranza al Senato”.
Dibattito forte e profondo nel Pdl.
Al centro delle valutazioni del premier il dibattito “molto forte e profondo” in corso nel Pdl. “I ministri hanno posto delle valutazioni e sento che in Parlamento c’è incertezza. Per questo vado in Parlamento a chiarire. Non voglio essere un re travicello”.
Anche “dai sondaggi – aggiunge il premier -, gli elettori Pdl vogliono che continui l’esperienza di questo governo”.
“Spero – è l’auspicio di Letta – che ci sia una parte del Pdl che dica che non sono d’accordo con questo cupio dissolvi”.
Attenzione particolare alla posizione del vicepremier e segretario del partito, Angelino Alfano: “Le sue parole di oggi lasciano intendere che c’è una discussione in corso, io sono rispettoso del travaglio che c’è, questo è un momento drammatico e forse di svolta attorno al centrodestra”.
No a scambi con vicende giudiziarie Berlusconi.
Tra i temi più delicati – e sollecitati dalla sponda pidiellina – una possibile riforma della giustizia.
“Mi fa sempre sorridere – afferma Letta -, è come se la giustizia voglia dire parlare di Berlusconi. Questo governo tra le cose fatte ha fatto quella della giustizia civile. Ci siamo già occupati di giustizia che è quella che riguarda i cittadini italiani”.
Escluso, quindi, qualsiasi scambio con le vicende giudiziarie del Cavaliere.
“La sentenza del leader del Pdl ha un percorso proprio e non può essere scambiata con l’appoggio al governo: c’è una ferma separazione” tra queste cose e “continuerò a portarla avanti anche se questo dovesse portarmi ad andare a casa”.
C’è anche spazio per una piccola autocritica: “Forse ho aspettato un po’ troppo a lungo e forse, nella connessione tra la vicenda della sentenza e del governo, potevo questo chiarimento farlo qualche giorno prima” – ammette il premier.
Un film che dura da vent’anni.
Citazione cinematografica per descrivere la rottura decisa da Silvio Berlusconi. “Questo ennesimo ritorno mi ha fatto venire in mente un film che ho visto qualche tempo fa, ‘Il giorno della Marmotta’ (che in realtà in italiano si chiama Ricomincio da capo), con Bill Murray”.
Nella pellicola il protagonista rivive sempre la stessa giornata. Una situazione simile a quella dell’Italia, secondo Letta. “Ho l’impressione che da vent’anni stiamo rivivendo il giorno della marmotta. Bisogna dire agli italiani la verità – sottolinea – non mi interessa fare giochi politici, l’unica cosa che ho in mente è dare risposte ai cittadini”. Al Cavaliere, Letta si è rivolto direttamente per gli auguri di compleanno: “Gli auguro anni di serenità . Perchè è quello che manca in questo tempo e che sarebbe utile a tutti”.
L’incontro con Napolitano.
In precedenza il premier si era recato dal capo dello Stato. Al centro del colloquio – di cui ha dato notizia il Quirinale – “il clima di evidente incertezza circa gli effettivi possibili sviluppi della situazione politica”. Da qui la necessità di un passaggio: “nel luogo che è la sede propria di ogni risolutivo chiarimento”.
(da “La Repubblica”)
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