LITI DA COMARI NEL CORTILE DI CASA
BOCCIATURA SENZA PRECEDENTI DALLA UE, MA IL GOVERNO PENSA SOLO A LITIGARE SUL DDL ANTICORRUZIONE, DOPO L’EMENDAMENTO SALVA-LADRI
Il governo si schiera in Aula. Arriva anche il premier Giuseppe Conte. La manovra italiana è appena stata bocciata dall’Ue. Da Bruxelles piombano parole come fendenti: “La legge di bilancio avrà un impatto negativo”.
Eppure il Movimento 5 Stelle e la Lega continuano a brigare l’uno contro l’altro sul disegno di legge Anti-corruzione.
I grillini chiedono di sospendere la seduta perchè la maggioranza ha bisogno di tempo per capire cosa fare dopo che il governo è stato battuto in Aula.
Quindi il presidente del Consiglio riunisce i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. C’è anche il capogruppo leghista Molinari.
Il segretario del Carroccio cammina nervosamente e fuma sigarette. Luigi Di Maio di prima mattina inizia una serie di riunioni per venir fuori dall’impasse.
Prima con i big 5Stelle, poi con i parlamentari: “L’unica cosa che so — dice – è che Salvini e Conte oggi saranno in Aula, e i voti saranno palesi. Non voglio scorciatoie per riparare al disastro”.
Nessuna parola sulla legge di bilancio, sul muro alzato nei confronti di Bruxelles. Il governo sembra concentrarsi solo sul disegno di legge anti-corruzione su cui il vicepremier grillino non vuole mettere la fiducia.
A questo punto i tempi si allungano. La Lega propone di approvarlo entro fine gennaio, ma il capo politico M5s non ci sta e rilancia: “Entro dicembre”.
Il senso dello scontro con Salvini è questo: “La colpa è vostra che volete affossarlo”. Quindi per gli M5s è necessaria una blindatura politica. Termina la riunione nella sala del governo. Ancora non una parola sulla manovra, anche gli staff in Transatlantico sono focalizzati solo sui lavori parlamentari e sul grande impasse.
Il disegno di legge sull’anticorruzione, caro ai grillini, doveva infatti essere approvato dalla Camera entro oggi e invece ieri il governo è stato battuto sull’emendamento “salva ladri”.
Quello sul peculato. “La Lega ci ha colpito nel punto che a noi sta più cuore”, dice un 5Stelle in buvette. Per risolvere lo psicodramma è necessario sospendere i lavori. “Dobbiamo chiarirci al nostro interno per poter procedere nel migliore dei modi”. Daniele Del Grosso del M5S che non nasconde la difficoltà del momento.
Una proposta contro cui si sono schierate le opposizioni. Ecco Emanuele Fiano del Pd: “Non si possono prendere in giro l’opposizione e gli italiani”. Ed ancora: “Non si provi con un’altra norma a modificare quello che è stato espresso dalla Camera. Se ne avete la forza modificatelo in Senato”.
Roberto Fico finisce nel mirino del capogruppo Pd Graziano Delrio: “Lei presidente accettando il rinvio chiesto dalla maggioranza per mettere in discussione il voto di ieri si assume una responsabilità molto forte, ricordo che la Costituzione difende la libertà dei deputati.
Il Movimento è in ambasce. I 5Stelle volevano incassare l’ok al loro provvedimento e solo dopo licenziare quello sulla sicurezza voluto Salvini che invece in Aula sarebbe dovuto arrivare venerdì.
Ora gli M5s gliela vogliono far pagare. Niente fiducia e niente maxiemendamento all’anticorruzione, l’iter parlamentare, spiega Luigi Di Maio ai suoi gruppi parlamentari, dovrà essere quello regolare.
La sfida è aperta: “Tutti si devono prendere la responsabilità . Non so se il voto segreto di ieri aveva un altro significato ancora, che era quello di non volersi prendere la responsabilità e tornarsene e casa. Chi vuole tornare casa lo deve dire in modo palese davanti ai cittadini italiani”.
E intanto la commissione non si occuperà del decreto sicurezza se prima non termineranno i voti agli emendamenti al disegno di legge anti-corruzione.
Resta infatti aperto l’altro tavolo sui cui i grillini hanno depositato cinque emendamenti pur garantendo che saranno ritirati “siamo corretti”, dicono.
Ma forse la Lega non ci crede fino in fondo.
(da “Huffingtonpost”)
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