LO CHIAMAVANO DIGNITÀ, FEDERMECCANICA LANCIA L’ALLARME: “UN TERZO DELLE IMPRESE NON RINNOVERA’ I CONTRATTI A TERMINE”
E ASSOLAVORO AGGIUNGE: “DA GENNAIO 53.000 LAVORATORI A CASA”
“Con riferimento al Decreto Dignità , il 30% delle imprese” del settore metalmeccanico “non rinnoverà , alla data di scadenza, i contratti a tempo determinato in essere”.
Lo afferma Federmeccanica nel comunicato relativo alla sua Indagine congiunturale sull’Industria Metalmeccanica.
Federmeccanica aggiunge: “Il 37% intende trasformarli in contratti a tempo indeterminato mentre un altro 33% si riserva di decidere, valutando la situazione alla scadenza”.
Come spiega il direttore generale Stefano Franchi, l’associazione “monitorerà il trend, anche in relazione alla decisione delle imprese che non si sono pronunciate”. In tema di occupazione, Franchi rileva in primo luogo che “per avere una occupazione stabile serve una crescita stabile”.
Il direttore generale di Federmeccanica rileva inoltre che “le norme non creano occupazione, possono agevolare o meno un percorso di assunzione. Noi riteniamo che la flessibilità possa agevolare. Una flessibilità – sottolinea ancora – che non significa precarietà visto che nel nostro settore il 40% dei contratti a tempo indeterminato sono trasformazioni di contratti flessibili e il 98% dei contratti sono a tempo indeterminato”.
In una nota di Assolavoro, che parla di “stima prudenziale, si afferma poi che sono circa 53.000 le persone che dal 1°gennaio 2019 non potranno essere riavviate al lavoro dalle Agenzie per il Lavoro perchè raggiungeranno i 24 mesi di limite massimo per un impiego a tempo determinato. È l’effetto della circolare del Ministero del 31 ottobre che ha considerato compresi nelle nuove misure anche i lavoratori con contratti stipulati prima dell’entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Dignità .
Il primo commento arriva dal candidato alla segretaria del Pd, Maurizio Martina: “Il decreto Di Maio produce disoccupazione, altro che dignità . Secondo Federmeccanica il 30 per cento delle imprese non rinnoverà i contratti a tempo determinato ai propri dipendenti #ladridifuturo”.
Secondo l’indagine di Federmeccanica, “circa il 50% delle aziende del settore metalmeccanico non trova profili richiesti e i neodiplomati e neolaureati assunti sono ritenuti dal 22% delle imprese non in possesso di una adeguata preparazione sia tecnologica/avanzata sia tecnica di base/tradizionale”.
“Quello dell’Istruzione e della Formazione è un tema cruciale. I dati ci dicono che siamo in grave ritardo. È evidente lo scollamento tra scuola e impresa, che rende poi necessari interventi formativi riparatori, non solo sulle nuove tecnologie ma anche per le competenze di base”, afferma il Direttore Generale di Federmeccanica, Stefano Franchi.
“Per questo Federmeccanica ha lanciato nei giorni scorsi la Petizione ‘Più Alternanza. Più Formazione’ a sostegno dell’alternanza scuola lavoro e della formazione di qualità “, ha sottolineato.
(da agenzie)
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