L’ONU E LA UE CHIEDONO ALL’ITALIA DI BLOCCARE I RESPINGIMENTI
“IN LIBIA SITUAZIONE INACCETTABILE, NELLE CARCERI LIBICHE CONDIZIONI TERRIFICANTI”… “BASTA COI RESPINGIMENTI CHE VIOLANO LE CONVENZIONI INTERNAZIONALI, IN LIBIA NON E’ GARANTITO ALCUN DIRITTO UMANO”… ORRORI NEI CAMPI DI MISRATAH, KUFRA E GARABOULLI… SIAMO DIVENTATI COMPLICI E COMPAGNI DI MERENDA DI UNA VERGOGNOSA DITTATURA
Lo andiamo ripetendo da mesi, come lo stanno dicendo il presidente della Repubblica Napolitano, il Presidente della Camera Fini, l’Onu, la Ue, tutto il mondo civile: non si possono fare respingimenti verso un Paese in cui esiste una dittatura che non ha alcun rispetto dei diritti umani, non si possono fare accordi con Stati che gestiscono gli sbarchi dei clandestini a proprio uso e consumo, non si possono regalare 5 miliardi di dollari a un amico del terrorismo internazionale.
La Libia accoglie migranti del Corno d’Africa per sfruttarli nella costruzione delle opere pubbliche, sottopagandoli, quando poi non servono più li scarica verso altri Paesi.
E’ uno Stato che ci chiede presunti danni di una guerra di 100 anni fa e che ha già riscosso almeno altre tre volte da altrettanti governi.
E’ un Paese dove non esiste democrazia, dove non esiste dissenso, dove gli oppositori finiscono con una corda al collo.
Dove i migranti vengono venduti alla criminalità , collusa col governo libico, per portarli nei paesi europei a fasi alterne.
Altro che trattato bilaterale italo-libico di cui vantarsi, abbiamo di fatto assoldato il killer che fa il lavoro sporco per conto nostro, in modo che Frattini e Maroni possano mostrare le loro mani pulite. Come se il governo facesse un accordo con mafia e camorra per ridurre il numero dei meridionali che vengono a lavorare al nord.
E il governo se ne vanta pure, attaccando spesso gli organismi internazionali: una volta non hanno titolo, un’altra chi parla lo fa a titolo personale, insomma non valeva mai la condanna internazionale di turno.
Ora stanno arrivando a raffica, presi a sberloni sia dai massimi vertici dell’Onu che della Ue, e le facce di Frattini e Maroni sono ormai paonazze dalle sberle che arrivano da tutte le parti.
“Nelle carceri libiche i migranti sono costretti a sopravvivere in condizioni terrificanti”: è di qualche giorno fa il nuovo drammatico appello delle Nazioni Unite all’Italia per fermare i respingimenti di immigrati verso la Libia.
L’alto commissario Onu per i rifugiati ci ha cazziato e subito dopo il vicepresidente della Commissione europea e commissario all’Immigrazione, Jacques Barrot, ha detto: “La situazione attuale in Libia è inaccettabile e non può perdurare”.
Dopo la denuncia delle politiche italiane nei confronti degli immigrati che violano il diritto internazionale, l’Alto Commissario Onu per i rifugiati, Antonio Guterres, denuncia che ” per i clandestini respinti in Libia, a Tripoli non è garantita la protezione dei richiedenti asilo e le condizioni di detenzioni sono terrificanti. In Libia non esiste la possibilità di richiedere asilo, come garantito dalle leggi internazionali”.
Respingere gli aventi diritto a richiedere asilo politico o lo status di rifugiati, fa dell’Italia un Paese complice della politica libica.
Sono ormai decine le testimonianze di cittadini africani, in fuga dall’Eritrea, dalla Somalia, dall’Etiopia e dal Sudan e richiedenti asilo alla Ue, che raccontano gli orrori vissuti nei campi di Misratah, Kufra o nel campo di Garaboulli, vicino a Tripoli.
Qualcuno vuole ancora andare avanti con questa arroganza?
Prima o poi ci troveremo esclusi da qualche organismo per manifesta discriminazione razziale: è questo il risultato che l’elettorato di centrodestra auspicava al momento del voto?
Noi crediamo di no.
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