L’ULTIMO VIAGGIO A PARIGI PER DIRSI ADDIO: DUE 86ENNI COMMUOVONO LA FRANCIA
HANNO SCELTO DI TRASCORRERE L’ULTIMA NOTTE IN UN ALBERGO DI LUSSO DELLA CAPITALE… IL GIORNO DOPO I CAMERIERI LI HANNO TROVATI IN STANZA SENZA VITA
La notizia è di quelle che suscitano non solo un’umana pietà , ma anche una vera simpatia, proprio nel senso etimologico di «soffrire insieme».
E il fatto che sia così (giustamente) scarna lascia ancora più spazio alla commozione: di più non sapremo e, francamente, di più nemmeno vogliamo sapere.
Quella che è stata raccontata da fonti della polizia di Parigi è la storia di due anziani coniugi, entrambi ottantaseienni, che hanno deciso di farla finita dopo aver trascorso, insieme, la loro ultima notte.
In grande stile: marito e moglie si sono uccisi in un albergo di lusso del sesto arrondissement, rive gauche, la più dissennatamente romantica della capitale.
Li hanno trovati ieri mattina, morti nello stesso letto.
Avevano lasciato una lettera e, pensiero di eleganza davvero estrema, l’ordinazione fuori dall’uscio per la colazione in camera, «senza dubbio per farsi ritrovare dal personale dell’hotel l’indomani», hanno raccontato i poliziotti (la mente corre subito a un altro maestro di stile, Luigi II di Baviera, guarda caso anche lui morto suicida. Costretto a dichiarare alla Francia, nel 1870, una guerra che non aveva nessuna voglia di fare, resistette finchè potè. Poi lasciò un biglietto fuori dalla porta dei suoi appartamenti, proprio come una «commande» per il breakfast, in tono scocciato e – suprema ironia – in francese: «Eh bien, que l’on fasse cette guerre dètestable», ebbene, fate pure questa guerra detestabile).
Tornando ai due vecchietti, di più non si sa.
Non si se se fossero malati, se avessero delle preoccupazioni, se, oltre alla morte, avessero passato la vita insieme, se si siano andati di là abbracciati e come abbiano deciso di fare il grande passo.
Non sappiamo niente. Tranne il fatto che due ottantaseienni che decidono di andarsene insieme dopo aver trascorso insieme l’ultima notte a Parigi ci ispirano un’irresistibile simpatia.
E questa volta nel senso corrente del termine.
Giulietta e Romeo adolescenti commuovono per la loro fragilità ; Giulietta e Romeo anziani, per la loro fedeltà .
Al di là di ogni considerazione morale e magari moralistica, la loro è un’uscita di scena in grande stile.
Anche questo è importante.
Come dice Molière, «si muore una volta sola, e per tanto tempo!».
Alberto Mattioli
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