M5S ROMA, 12 CONSIGLIERI GRILLINI PRONTI A SFIDUCIARE LA RAGGI
SOLO SETTE SAREBBERO CON LA SINDACA
Il post della Lombardi e la chiamata disperata della sindaca a Grillo con l’aut aut: “O mi difendi o lascio”.
I mal di pancia non si placano all’interno del Movimento, tanto che Raggi avrebbe cominciato a fare i conti in Assemblea capitolina.
La prima cittadina ha avviato una verifica sui consiglieri per capire chi – in caso di strappo con i vertici – resterà con lei e chi no.
Una verifica necessaria per vedere fino a che punto si può spingere, anche (e soprattutto) sulle Olimpiadi.
Perchè Grillo nel suo post l’ha fatto intendere chiaro: la sindaca continuerà ad avere l’appoggio del Movimento solo se starà dentro i paletti fissati in campagna elettorale, a partire dal no alle Olimpiadi. Altrimenti, sarà guerra.
L’idea del sì alle Olimpiadi piace a molti della sua giunta – dall’assessore all’Urbanistica, Paolo Berdini, a quello al Commercio, Adriano Meloni – che vedono nei Giochi 2024 un bottino di fondi per risanare e far ripartire la città .
D’altronde le casse languono e senza un’iniezione di denari la dèbà¢cle è assicurata. Alle prese con le titubanze di Virginia, Angelo Diario, presidente della commissione Sport: “E’ chiaro che ci sono dei dissidi tra di noi, il post della Lombardi evidenzia che c’è qualcosa che non va, però non credo che non si arriverà alla frattura soprattutto sulle Olimpiadi”.
Nella conta della sindaca il pallottiere è fermo, al momento, a 7 eletti: Angelo Sturni, Fabio Tranchina, Marco Terranova, Monica Montella, Pietro Calabrese, Alisia Mariani e Gemma Guerrini che poi sono più o meno gli stessi che hanno subito condiviso su Facebook l’appello del fondatore del Movimento.
Una dozzina, invece, i consiglieri che sarebbero pronti a seguire le indicazioni nazionali. In testa ci sono i fedelissimi della Lombardi come Paolo Ferrara e Marcello De Vito, una decina invece tentennano ancora.
Calcoli che, in queste ore, stanno impegnando anche i big 5s: precauzione necessaria se la situazione dovesse precipitare.
Una eventualità ormai non più tanto remota.
(da “La Repubblica”)
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