MANOVRA, L’AUT AUT DI BRUXELLES A MELONI: VIA LIBERA SOLO DOPO L’IMPEGNO A CAMBIARE SU PAGAMENTO ELETTRONICO E BENEFICI PER DONNE
LA MANOVRA DEVE CAMBIARE SU POS. LIMITI AL CONTANTE, CONDONO E PENSIONI
La promozione con riserva è stata preceduta da un discreto aut aut da parte della commissione: in cambio del semaforo verde, i vertici dell’Ue hanno chiesto la garanzia che qualcosa, nella manovra e nelle misure collegate, cambi. L’hanno fatto sapere a Palazzo Chigi e al ministero per l’Economia.
Anzi, stando ai boatos che vengono dai palazzi delle istituzioni europee, il via libera sostanziale alla legge di Stabilità è legato proprio al fatto che Roma si impegna a dare segnali chiari in questo senso. Pos, limite al contante, condono fiscale, pensioni: ci sarà da mettere mano a queste voci. Ad alcune di queste, almeno. Anche se Giorgia Meloni giunge al suo primo Consiglio europeo brindando a quella che definisce una promozione da parte di Bruxelles. “È andata meglio del previsto”, fa sapere in serata prima di partecipare alla cena con i leader dell’Ue e dei Paesi del Sud Est asiatico, al Museo delle belle arti. “I rilievi – è la sua opinione – sono semplici valutazioni su singoli provvedimenti, indicazioni non vincolanti. Quello che conta è il giudizio complessivo, ed è positivo” E poi una sottolineatura: “L’Italia è fra gli undici promossi su 20 Paesi presi sotto esame”. Una collocazione da Champions League, per dirla con il ministro Giancarlo Giorgetti. Toni da enfasi che accompagnano il debutto ufficiale della premier al cospetto dei Grandi d’Europa. Era importante, questo biglietto da visita, per Giorgia Meloni. I conti in regola, per lei, si sommano all’ampia delega ricevuta dal Parlamento sulla posizione atlantista di sostegno all’Ucraina, anche con l’invio delle armi.
Ma ora Meloni dovrà far fronte a quei rilievi che sono altrettante bandierine della Destra, in particolar modo quella salviniana. Abbatterle? E come? Anche il sottosegretario alla presidenza Giovanbattista Fazzolari tira il freno: “Siamo di fronte ad osservazioni marginali: non sarà necessario cambiare la rotta”. Ma almeno su due punti la manovra è destinata a essere modificata, anche sulla spinta dell’Europa (che segue quella di Bankitalia). Il limite sopra il quale il commerciante è obbligato ad accettare pagamenti elettronici sarà certamente rivisto: dai 60 euro attuali si scenderà a 30-40 al massimo. Poi le pensioni: il governo non ha intenzione di rivedere quota 103 ma torna in discussione Opzione donna. Difficilmente, per ottenere il beneficio, potrà cadere il requisito dei figli, come suggerito dal ministero del Lavoro. Non sono grandi modifiche ma con queste pregiudiziali di Bruxelles sarà tutto da verificare il modo in cui, in futuro, il governo potrà allentare ancor di più le maglie, così come vuole Matteo Salvini. E resta il nodo delle pensioni minime da 600 euro, battaglia di Berlusconi che però si scontra proprio con le disponibilità finanziarie. Battaglia più difficile, con gli occhi dell’Ue addosso.
Quel che è certo è che non ci saranno interventi sulle norme che riaprono all’utilizzo del contante. “Il Consiglio europeo ha indicato un tetto di diecimila euro e contesta il nostro limite posto a cinquemila?”, si domanda Fazzolari. “Quella soglia è intoccabile”, aggiunge. Così come, al momento, è formalmente sotto chiave la rottamazione delle cartelle esattoriali fino a mille euro inviate prima del 2015: “Per attuare quella misura spenderemmo più di quanto incasseremmo”, dice una fonte di governo. In sintesi: l’esecutivo si impegna a rivedere alcune parti della manovra – Pos e in parte le pensioni – ma almeno a parole oggi tiene il punto su contanti e condono fiscale. Quando varcherà le porte del Palazzo d’Europa, oggi, Giorgia Meloni lo farà con la “soddisfazione” di chi ha evitato una bocciatura e con il piglio di chi intende chiedere un’Unione non più elitaria, senza distinzioni fra serie A e serie B, con una “pari dignità” reclamata in particolare su alcuni dossier che vedono il governo in posizione critica nei confronti di Bruxelles, migranti ed energia in primis. Ma difficilmente il Consiglio europeo partorirà un accordo su questi temi.
(da La Repubblica)
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