MATTARELLA PROMULGA IL “MILLEPROROGHE” MA LO FA A PEZZI: “SULLE CONCESSIONI DEMANIALI È EVIDENTE CHE I PROFILI DI INCOMPATIBILITÀ CON IL DIRITTO EUROPEO E CON DECISIONI GIURISDIZIONALI ACCRESCONO L’INCERTEZZA DEL QUADRO NORMATIVO E RENDONO INDISPENSABILI, A BREVE, ULTERIORI INIZIATIVE DI GOVERNO E PARLAMENTO” – “SARÀ NECESSARIO ASSICURARE L’APPLICAZIONE DELLE REGOLE DELLA CONCORRENZA”
PER FAVORIRE I BALNEARI SI DANNEGGIA L’ITALIA: IL RINVIO AL DICEMBRE 2024 DELLE ASTE PER LE CONCESSIONI DEGLI STABILIMENTI BALNEARI NON RISPETTA LE REGOLE DI BRUXELLES E LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO
La notizia era trapelata ieri. E oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto Milleproroghe approvato alla Camera accompagnandolo però da osservazioni sulle norme sulle concessioni balneari inserite nel provvedimento. Il capo dello Stato esprimendo riserve sul merito e sul metodo del decreto, ha deciso comunque di promulgarlo.
“Sono consapevole – ha scritto nella lettera – della delicatezza, sotto il profilo costituzionale, del rinvio alle Camere esercitato nei confronti di una legge di conversione di un decreto-legge, a pochi giorni dalla sua scadenza: farebbe, inevitabilmente, venir meno, con effetti retroattivi, in molti casi in maniera irreversibile, tutte le numerose altre disposizioni che il decreto-legge contiene, determinando incertezza e disorientamento nelle pubbliche amministrazioni e nei destinatari delle norme. Ho ritenuto, quindi, di promulgare la legge di conversione in questione”.
Le concessioni balneari
Le riserve del Capo dello Stato sul Milleproroghe si riferiscono, però, alla necessità di non rinviare ulteriormente le gare per le concessioni balneari. Sulle concessioni demaniali, scrive il Presidente, “è evidente che i profili di incompatibilità con il diritto europeo e con decisioni giurisdizionali accrescono l’incertezza del quadro normativo e rendono indispensabili, a breve, ulteriori iniziative di governo e Parlamento”. E’ necessario, dunque, che vengano corrette le norme sui balneari che in ogni caso si presterebbero a contenziosi e probabili impugnazioni con l’Unione europea, il Consiglio di Stato, enti locali e non solo.
I tecnici del Quirinale avrebbero infatti ravvisato nel provvedimento due criticità: in primo luogo il rinvio striderebbe con l’indicazione europea – la direttiva Bolkenstein – di mettere a gara gli spazi demaniali, pena il rischio d’una procedura d’infrazione; e con una sentenza del Consiglio di Stato del novembre 2021 che fissava la scadenza delle proroghe delle concessioni esistenti al 31 dicembre 2023. Il differimento di un anno – fortemente voluto da Forza Italia e Lega con un emendamento approvato al Senato a ridosso del voto nel Lazio – si scontrerebbe con queste indicazioni.
Inoltre, spiega Mattarella, nel Milleproroghe c’è “una copertura finanziaria insufficiente in proiezione temporale che, al fine di assicurare il pieno rispetto dell’art. 81 della Costituzione, dovrà essere integrata con il primo provvedimento legislativo utile”.
L’abuso di decreti da parte del governo
Per quanto riguarda invece l’abuso di decretazione da parte del governo e di norme disomogenee, il presidente della Repubblica attende una inversione di tendenza, come assicurato recentemente dalla premier Meloni. “Ho apprezzato – conclude nella lettera – l’iniziativa che la presidente del Consiglio dei ministri ha di recente assunto, in dialogo con i presidenti delle Camere, sottolineando l’abuso della decretazione d’urgenza e la circostanza che i decreti legge siano da tempo divenuti lo strumento di gran lunga prevalente attraverso il quale i governi esercitano l’iniziativa legislativa”.
E ha aggiunto: “Come ha osservato” la presidente del Consiglio, “un’inversione di tendenza potrà aversi con il recupero di un’adeguata capacità di programmazione legislativa da parte del governo e di una corrispondente attitudine del Parlamento a consentire l’approvazione in tempi ragionevoli dei disegni di legge ordinaria. Rispetto a questa iniziativa del governo auspico piena collaborazione istituzionale e invito tutte le forze politiche a valutarla con senso di responsabilità”.
(da La Repubblica)
Leave a Reply