MELONI, IDEE POCHE MA CONFUSE: I SOVRANISTI PERDONO OVUNQUE, LEI TROVA SCUSE FASULLE
LA SUA ANALISI SMENTITA DAI FATTI… NON BASTA CHIAMARSI POPULISTI PER RAPPRESENTARE IL POPOLO (CHE INFATTI NON LA VOTA)
Poche ore fa Giorgia Meloni, in una intervista a Huffingtonpost, ha illustrato la sua idea idea di destra che ovviamente è distante mille miglia dalla mia, non certo da ora.
Lei proviene dalla nomeklatura post-missina, quella per cui contano le poltrone e non ha rilevanza se per arrivarci si rinnegano origini e radici.
Lei vende su prodotto e non ha importanza se per incassare gli utili si è ridotta a fare da sub-agente alla concessionaria madre leghista.
Ma veniamo all’analisi: al giornalista che le fa presente che i “sovranisti” stanno perdendo ovunque le elezioni, si arrampica sugli specchi e afferma: “Influenzare le decisioni dei governi è già una vittoria. il programma di Fillon era molto radicale, proprio per arginare Marine. Lo stesso dicasi per Rutte”
E qui sta la prima menzogna: i sovranisti non sono stati battuti da chi ne ha mutuato le tesi per cercare di arginarli, semmai tutto l’opposto.
Hofer in Austria è stato sconfitto da un esponente dei Verdi, espressione della sinistra moderata, che ha fatto una campagna elettorale in rotta di collisione con il leader xenofono.
Wilders in Olanda è stato sconfitto da un esponente liberale che ha impedito a un folle nazionalista (amico dei sovranisti) di farsi una campagna elettorale in Olanda per far diventare la Turchia un regime dittatoriale più di quanto già non sia. Lo avrebbe fatto qualsiasi premier dotato di cervello, non è certo prerogativa di un sedicente sovranista tutelare la propria nazione.
Veniamo alla Francia dove la Le Pen avrebbe dovuto stravincere. E’ vero che Fillon ha spostato i Repubblicani su posizioni più di destra estrema, ma qualcuno avvisi la Meloni che è tagliato fuori dal ballottaggio proprio per questo.
Se il partito lo avesse sostituito con il centrista Juppè i Repubblicani sarebbero arrivati al ballottaggio con Macron e la Le Pen sarebbe stata esclusa.
E da chi sarà battuta la Le Pen? Da uno che ne ha mutuato i temi? Tutt’altro.
Da un Macron che con la Le Pen non vuole avere nulla a che spartire.
Conclusione: i sovranisti perdono quando trovano chi li prende a schiaffoni, non da chi pensa di cavalcarne i temi.
La Meloni dice : “io sto con il popolo contro l’establishment“, ma il popolo è quello che vota non quello che sogna la Meloni e quando vota la esclude dal ballottaggio persino nella sua Roma, in condizioni ottimali per un’affermazione.
E’ il popolo che le assegna un 4-5% a livello nazionale, un terzo dei voti di quanto prendeva An ai tempi di Fini.
Di quale popolo parla?
Per non parlare degli anni da cortigiana al servizio del Cavaliere dove ha persino avallato che Ruby fosse la nipote di Mubarak, altro che parlare di etica.
E smettiamola con questo nazionalismo da operetta che persino Almirante aveva superato decenni or sono, indicando l’Europa nazione come nuova frontiera della destra.
Di fronte alla globalizzazione stiamo ancora a difendere i confini inventandoci invasioni tarocche?
E un nazionalismo per citrulli, da dittatori alla Al Sisi, infatti abbiamo potuto apprezzare il silenzio vergognoso della Meloni di fronte all’omicidio di un italiano come Giulio Regeni. Dov’era la nazionalista tutta di un pezzo Meloni quando si è trattato di difendere un giovane connazionale torturato da un regime di delinquenti?
Con la vittima o con i boia?
O si devono difendere solo i marò mandati allo sbando da un politico di Fdi per tutelare interessi privati ?
Quante parole ha speso la Meloni per condannare gli omicidi dei dissidenti commissionati dall’oligarca del Cremlino?
Come si fa ad accusare gli altri inquisiti e tacere sul proprio tesoriere indagato per corruzione ?
E ci fermiamo qua, non senza ricordare che alla fine il centrodestra si presenterà comicamente unito, nonostante la Meloni tuoni “se Berlusconi non esce dal Ppe nessuna intesa è possibile”.
Vogliamo vederla la Meloni correre da sola “per coerenza”.
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