MIRIAM SYLLA E LE CATTIVERIE CONTRO DI LEI, PAOLA EGONU E LA NAZIONALE DI VOLLEY
LA CAPITANA NEO CAMPIONE D’EUROPA PARLA DEL SUCCESSO SULLA SERBIA E DI ALTRO
Il punto decisivo, quello della vittoria che ha riportato la nazionale italiana di pallavolo femminile sul tetto d’Europa.
Un titolo che mancava dal lontano 2009, quando le nostre azzurre ribadirono in Polonia il successo ottenuto due anni prima tra Lussemburgo e Belgio.
A segnarlo è stata la capitana, Miriam Sylla, grandissima protagonista della competizione insieme a Paola Egonu.
Una schiacciata contro le critiche pesanti ricevute dopo le Olimpiadi di Tokyo 2020, segno di una maturità globale del gruppo che ha saputo razionalizzare la delusione mettendo a tacere pensieri di chi si è trasformato in esperto di volley, dal divano di casa sua.
Nella sua intervista al quotidiano La Repubblica, Miriam Sylla non fa nomi e cognomi, anche se appare evidente come gli attacchi – spesso gratuiti – rivolte a lei e alle sue compagne di squadra non abbiano lasciato indifferenti le azzurre:
“Certe critiche ci hanno colpito a livello personale. Non come giocatrici, ma come persone. Questo ci ha fatto male”.
Perché la delusione olimpica è stata corredata da pensieri di chi, pur non essendo esperto di pallavolo, ha deciso di entrare a gamba tesa nei confronti delle nostre giocatrici, passando anche ad attacchi personali (tipo Adinolfi a più riprese contro Paola Egonu). E proprio l’opposto dell’Imoco si è levata qualche sassolino dalla scarpa poco dopo aver messo al collo la medaglia d’oro.
Riferimenti senza riferimento. Ma il destinatario sembra essere lo stesso indicato anche da Ivan Zaytsev. Su questa vicenda, però, Miriam Sylla non vuole entrare:
“Quello che Paola ha scritto lo spiegherà lei. Noi abbiamo giocato bene a pallavolo e dentro non c’era altro”.
Perché lei, da vera capitana, parla per la squadra
(da agenzie)
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