MONTI NON LE MANDA A DIRE: “COSTRETTO AD AUMENTARE LE TASSE PER COLPA DI ALCUNI IRRESPONSABILI”
“SONO SALITO SUL TRENO CHE DERAVAGLIAVA VERSO IL PRECIPIZIO”… FINALMENTE PAROLE CHIARE SUL FEDERALISMO: “UN ABORTO CHE HA PEGGIORATO IL PAESE”… “I POTERI FORTI IO LI HO COMBATTUTI NEI FATTI, NON A CHIACCHIERE”
«Sono stato costretto ad aumentare le tasse perchè sono salito su un treno che stava deragliando verso il precipizio. Ora siamo in una condizione migliore, di poter guardare ad una prospettiva di riduzione delle tasse».
Mario Monti partecipa alla trasmissione Checkpoint di Tgcom24 e attacca.
LA RICETTA E GLI IRRESPONSABILI –
«Alcuni irresponsabili avevano portato il Paese a una situazione grave», ora «il Paese è salvo», per ridurre «di parecchio le tasse occorre ridurre la spesa pubblica, tagliando strutture inutili», osserva Monti.
«Occorre ridurre gradualmente le tasse», ribadisce il Professore ed «è necessaria una spallata dei cittadini non con la rabbia, la protesta, ma scegliendo chi non avendo legami con le organizzazioni che bloccano il Paese sia disposto a mobilitarsi» per l’Italia.
TAGLI AGLI STIPENDI PUBBLICI –
Tra le proposte, «Bisogna andare a toccare le retribuzioni senza però cadere nella demagogia che impedisce allo Stato di assumere competenze molto alte che vanno strappate al mercato».
Lo ha detto il premier Mario Monti a Tgcom24 aggiungendo di ritenere indispensabile il dimezzamento dei parlamentari nell’ambito di riforme istituzionali.
ONDA ILLUSIONISTA –
La finanza pubblica deve essere «sana», dice ancora Monti. Il Professore parlando di lavoro spiega che «occorre una maggiore produttività ». Tutto questo, senza ascoltare sirene e serpenti incantatori: «Non bisogna continuare in un’onda illusionista che avrebbe presentato all’Italia un conto ancora più grave».
FEDERALISMO MANIACALE, UN ABORTO
Attacchi anche alla Lega e alla «stagione del federalismo maniacale» che «ha contribuito alla paralisi del Paese».
In particolare, il Professore contesta la riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 (corretto in seno alla legge di Stabilità ) «che assegna competenze alle Regioni in materie come il turismo, le infrastrutture, l’energia», con il risultato che ora «i tempi di decisione» della politica «sono tempi lunghissimi».
Insomma, Monti sottolinea: «Non mi riconosco proprio per niente in questa specie di aborto di pulsione federalista che ha peggiorato il Paese nel suo insieme, e quindi anche le zone più avanzate».
I POTERI FORTI –
Il premier dimissionario, poi, torna anche sulla sua gestione della Concorrenza all’epoca della Commissione europea: «Non c’è nessun italiano e, credo, nessun europeo che abbia fatto altrettante battaglie con successo contro i cosiddetti poteri forti. Microsoft e General Electric non erano poteri deboli, e con gli strumenti europei li ho trattati equamente».
Di conseguenza respinge le accuse di essere un tutore di questi poteri anche ora, in politica italiana: «Quelli che si presentano come severi avversari del sistema capitalistico potrebbero andare a vedere nei ritagli dei giornali: scopriranno che mentre loro li hanno combattuti a parole, io nei fatti», ha aggiunto.
L’IMU E L’UE –
Il premier contesta anche che l’Ue abbia criticato l’Imu e mette «nella prospettiva giusta questa clamorosa notizia».
«In un rapporto semiapprofondito – spiega – si può trovare di tutto: prendo la frase essenziale che dice che la nuova tassa sulla proprietà immobiliare introdotta nel 2012 a seguito delle raccomandazioni dell’Ue sulla necessità di ridurre il trattamento fiscale favorevole per le abitazioni, e basata sul fatto che le tasse sulle proprietà immobiliari hanno effetti di distorsione bassi, sono colpite da minore evasione, l’Ue prende atto che l’Italia ha fatto ciò che l’Ue stessa le ha domandato».
Quindi, dall’Unione non sarebbero arrivate solo critiche, anzi: «Apprezza alcuni aspetti della specifica Imu adottata, il fatto cioè che siano stati introdotti alcuni aspetti di equità e poi dice che altri aspetti potrebbero migliorare come l’aumento della progressività . Così abbiamo messo nella prospettiva giusta questa clamorosa notizia».
I CANDIDATI –
Infine, Monti annuncia anche alcuni dei nomi che saranno candidati con la sua lista: si tratta di Alberto Bombassei, presidente di Brembo, Valentina Vezzali, olimpionica di fioretto, e Mario Sechi, giornalista e direttore de Il Tempo, oltre alla presidente del Fondo Ambiente Italiano, Ilaria Borletti Buitoni e a Luigi Marino, presidente delle Confcooperative.
LA QUESTIONE FEMMINILE –
Nel corso del suo lungo intervento, il premier è tornato anche sulla questione della donna.
Già nella conferenza di fine anno aveva commentato che è necessario cambiare il modo di vedere la donna, e martedì ha aggiunto: «Dovremmo renderci più consapevoli del fatto che non bisogna proteggere una specie debole ma un elemento determinate per l’economia. Il fatto di cultura è molto importante, non abbiamo ancora in mente il vero rispetto della donna e la consapevolezza del ruolo preminente dal punto di vista qualitativo che ha nella società e nell’economia».
IL #MONTILIVE –
Il senatore torna anche sul suo question time («Il primo di un candidato premier in Italia») di sabato scorso su Twitter, il cosiddetto #MontiLive, segnalando con un’infografica ad hoc che sono state 1.112 le domande arrivate al suo account, @senatoremonti.
Il bilancio parla anche di 9.746 retweet, 7.603 reply e 1.861 tweet tra le 10 e le 13 del 5 gennaio.
Per quanto riguarda i temi delle domande, il 20,2% hanno riguardato la politica interna, il 15,5% la figura politica di Monti, il 13,4% l’economia. Seguono poi i temi sociali (10,8%), fisco (9,2%), agenda Monti (8,7%), lavoro e sindacati (6,3%), scuola (5,5%), politica estera (2,4%), ambiente (1,7%) e sanità (1,2%).
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