MORIRE NEL 2016 DURANTE UN PICCHETTO: TIR FORZA IL BLOCCO E TRAVOLGE OPERAIO PADRE DI CINQUE FIGLI
DRAMMA NELLA NOTTE A PIACENZA DAVANTI AD UN’AZIENDA LOGISTICA DURANTE LO SCIOPERO DEI FACCHINI… “INCITATO A FORZARE IL BLOCCO”
Nella notte un operaio della Seam, ditta in appalto della Gls, è morto a Piacenza durante un picchetto davanti ai magazzini dell’azienda logistica per cui lavorava.
A dare la notizia è l’Usb, l’Unione sindacale di base, che ieri sera aveva indetto un’assemblea.
L’operaio iscritto al sindacato, egiziano 53enne padre di 5 figli e impiegato nell’azienda dal 2003, è stato travolto e ucciso da un tir mentre scioperava.
“È stato assassinato da un camion in corsa che ha forzato il blocco”, è la denuncia dell’Usb, che alle 11 di giovedì 15 settembre terrà una conferenza stampa davanti al magazzino di Piacenza, in via Riva località Montale
I soccorsi intervenuti sul posto sono stati vani, e per l’operaio non c’è stato nulla da fare.
L’autista è stato portato in questura per essere interrogato dal pm di turno. L’area è stata transennata per i rilievi di rito, e sul posto sono intervenuti i carabinieri, la polizia di Stato e quella municipale.
La dinamica della protesta degenerata in tragedia è al vaglio delle forze dell’ordine, che stanno visionando i filmati delle telecamere di sorveglianza e quelli girati dai facchini con i loro cellulari.
“Non si può morire per difendere i propri diritti. Questo assassinio è la tragica conferma della insostenibile condizione che i lavoratori della logistica stanno vivendo da troppo tempo: violenza, ricatti, minacce, assenza di diritti e di stabilità sono la norma inaccettabile in questo settore – dichiarano i sindacalisti Usb – Il picchetto era stato organizzato per discutere del mancato rispetto degli accordi sottoscritti sulle assunzioni dei precari a tempo determinato”.
Gli agenti erano presenti allo sciopero per motivi di ordine pubblico e la scena si è svolta sotto i loro occhi.
Secondo quanto riferisce il sindacalista Riccardo Germani “il conducente del camion è stato incitato a forzare il picchetto da un addetto vicino all’azienda. Gli urlavano parti, vai!, e quello è partito investendo il nostro aderente”.
(da agenzie)
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