NELLA FUGA DI ARTEM USS, UNA SOLA COSA È CERTA: I SERVIZI SEGRETI RUSSI, IN ITALIA, FANNO QUELLO CHE VOGLIONO: DOV’ERA IL NOSTRO CONTROSPIONAGGIO? AISE E AISI DOV’ERANO? E IL DIS?
PALAZZO CHIGI SCARICA LA RESPONSABILITÀ SULLA MAGISTRATURA MA IL GOVERNO ERA STATO ALLERTATO PIÙ VOLTE DAGLI AMERICANI… E’ STATA OPPORTUNA LA CONCESSIONE DEI DOMICILIARI A UN RICERCATO INTERNAZIONALE COME USS?
Nella storiaccia di Artem Uss, l’oligarca russo ai domiciliari a Milano e fatto scappare dagli 007 russi, c’è una sola certezza: i servizi segreti di Putin, in Italia, fanno quello che vogliono! E allora bisogna chiedersi: noi, un controspionaggio ce l’abbiamo o no? Aise e Aisi dov’erano? E il Dis?
A Mosca si vantano dell’operazione di esfiltrazione. Alexander, padre dell’imprenditore fuggito da Basiglio, ha ringraziato addirittura Vladimir Putin: “Non è solo il nostro presidente, ma è soprattutto un uomo con un cuore grande e generoso”.
Ha lasciato intendere che l’operazione è stata “benedetta” dal Cremlino e ha aggiunto: “Il nostro Paese ha molti amici e persone oneste che lo sostengono e che al momento giusto sono pronte ad aiutare. So di cosa parlo…”. Sta forse evocando un ruolo di italiani (ex militari?) nell’operazione?
Chiunque sia coinvolto, il governo italiano aveva sufficienti informazioni per controllare in modo più stringente Uss, come confermato da Giuliano Foschini e Fabio Tonacci, oggi su “Repubblica”.
Gli americani avevano avvisato l’Italia almeno due volte della pericolosità del magnate russo, che smerciava componenti tecnologiche per Putin, aggirando le sanzioni. La prima, subito dopo la sua cattura: “Esiste un altissimo pericolo di fuga”.
La seconda, dopo la decisione della Corte di Appello di Milano di concedere i domiciliari: “esortiamo le autorità italiane a prendere tutte le misure possibili per disporre nei confronti di Uss la misura della custodia cautelare per l’intera durata del processo di estradizione”.
A oligarca scappato, alla presidenza del Consiglio è partito lo scaricabarile. L’agenzia AGI, già diretta dall’attuale capo ufficio stampa di Palazzo Chigi Mario Sechi, ha diffuso un lancio nel quale era riportata una dichiarazione di Giorgia Meloni, rilasciata durante l’audizione di ieri al Copasir.
La premier avrebbe detto: “Non è stata colpa del governo ma di un altro organo dello stato”, scaricando tutte le responsabilità sulla magistratura. Dichiarazione poi smentita dal presidente del Copasir, Lorenzo Guerini.
Al netto delle responsabilita’ dirette, tutte da accertare, è evidente che ci siano state delle falle nella vigilanza di Artem Uss.
La stessa decisione di concedergli i domiciliari, “nelle more del verdetto della Cassazione sull’estradizione chiesta dagli Stati Uniti’’, con il senno di poi, appare la scelta meno appropriata per tenere sotto controllo un ricercato internazionale per il quale gli americani avevano chiesto l’estradizione.
Ma Elisabetta Belloni, capo del Dis che coordina Aisi e Aise, rispetto a una spia russa, con una guerra in corso in Ucraina e una richiesta di estradizione dell’intelligence americana, non può non occuparsene.
Tutti erano stati allertati, gli americani ci avevano avvisato che Artem Uss era pericoloso, e noi lasciamo che il controllo di un tipino così sia in mano ai carabinieri di Basiglio, con il solo compito di andare a verificare la sua presenza in casa ogni 72 ore? Si doveva mettere in moto un ben di Dio, e invece, nisba! Risultato? I russi in Italia spadroneggiano, come se l’Italia non avesse un’intelligence…
(da Dagoreport)
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