NELLA LITE TRA EX AN, IL GIUDICE DECIDE CHE NON AVER CANCELLATO DA UN SITO COMMENTI DEL TIPO “BAMBOCCIONE E INCOMPETENTE”, RIVOLTI A UN DEPUTATO PDL, NON E’ REATO
A LECCE “DESTRA DI BASE” SCONFIGGE IN TRIBUNALE L’ON LISI: DOPO QUATTRO ANNI RESA GIUSTIZIA AD ADRIANO NAPOLI, REO DI AVER VOLUTO TUTELARE I VALORI DI RIFERIMENTO DELLA DESTRA SALENTINA
Uno scontro lungo quattro anni, che affonda le radici nella storia recente della destra salentina.
O forse no, dipende dalle interpretazioni.
A scrivere la parola fine sulla lunga querelle, tutta interna all’ex partito di Alleanza Nazionale, che vedeva contrapposti Ugo Lisi ad Adriano Napoli è stato il Tribunale di Maglie.
Il deputato del Pdl e il presidente dei circoli Destra di Base erano arrivati alla diatriba legale per una vicenda nata nel 2008.
Qualche mese prima della fusione di An e Forza Italia dentro al Pdl, secondo la ricostruzione del responsabile di Destra di Base, nel partito salentino di Fini si era aperta e scatenata una guerra interna senza esclusione di colpi sulla gestione di questo passaggio politico delicato, tra chi come Lisi era favorevole a questa evoluzione e chi, come Napoli, all’epoca vicepresidente provinciale di An), si dichiarava contrario.
Secondo quest’ultimo, infatti, in gioco c’era la dignità della componente An, sacrificata nel nuovo contenitore berlusconiano: l’ex vicepresidente del partito finiano rinfacciava a Lisi di non impegnarsi a tutelare la rappresentanza della destra nel Pdl, ma di essersi principalmente adagiato sulla preoccupazione della propria rielezione alla Camera come deputato.
In quel periodo, Destra di base aveva aperto un blog per dare voce ai propri simpatizzanti, dove le critiche a Lisi non si lesinavano, tanto che il deputato di An, mal sopportando questo crescente malumore, presentò una querela contro gli amministratori dello stesso, colpendo Adriano Napoli, in qualità di responsabile di DdB e Maurizio Gennarino, come autore dello spazio web.
Lisi nella denuncia-querela accusava il blog e i suoi responsabili di non aver cancellato le parole “bamboccione, incompetente ed ignorante” pubblicate in alcuni commenti anonimi che lui riteneva offensivi per la sua dignità di deputato e di uomo.
In seguito alla querela, fu revocata a Napoli la carica di vicepresidente provinciale di An.
Napoli racconta che Lisi per sostenere le proprie accuse abbia prodotto centinaia di pagine, attivando la Digos e tenendo impegnati uomini e mezzi dello Stato sulla vicenda.
Il deputato si era, quindi, costituito parte civile per le offese che riteneva di aver ricevuto dalla pubblicazione di quelle frasi, richiedendo agli esponenti di Destra di Base un risarcimento danni di 50mila euro.
La sentenza, presso il Tribunale di Maglie ha dato però ragione a DdB, dichiarando Napoli e Gennarino innocenti con formula piena.
(da “Lecce-Prima.it“)
Leave a Reply