NON E’ UNA BARZELLETTA, E’ UNA QUESTIONE DI DEMOCRAZIA
IL CORSIVO DEL FINIANO FILIPPO ROSSI SU FAREFUTURO: LA DEMOCRAZIA DECLINATA DA BERLUSCONI E’ QUELLA IN CUI VI E’ CHI ORDINA E CHI OBBEDISCE, CHI HA DIRITTI E CHI NO, CHI E’ INTOCCABILE E CHI TOCCABILISSIMO…E DOVE LA LEGGE NON E’ PIU’ UGUALE PER TUTTI… ANCHE LE COMICHE FINALI DEVONO AVERE UN LIMITE
Cerchiamo di andare per ordine.
Perchè a forza di essere pacati, a forza di essere moderati, a forza di essere equilibrati, si rischia di non capire quel che sta succedendo davvero, si rischia di non capire la posta in gioco.
Che non è — forse è il caso di metterlo in chiaro una volta per tutte — una questione di poltrone.
È, piuttosto, una questione di libertà e di democrazia.
Una questione altamente politica, della miglior politica: quella che cerca di tracciare il sentiero che porta al futuro del paese.
Un futuro migliore di questa fanghiglia, di questo pantano d’interessi privati. Andiamo per ordine, allora. Perchè niente è ininfluente.
E non può essere, tantomeno, ininfluente nella storia d’Italia questa estate durante la quale — l’abbiamo scritto e lo riscriveremo fino alla noia — un plotone d’esecuzione mediatico agli ordini di Silvio Berlusconi, agli ordini del presidente del Consiglio, agli ordini del più potente editore del paese, ha cercato di distruggere l’alleato scomodo, l’alleato che si era permesso di dire, semplicemente, “io non sono d’accordo”.
Non sarà un caso se nei giorni scorsi Berlusconi ha ricevuto Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti.
Cosa si sono detti? Perchè li ha dovuti incontrare?
Consigli editoriali? Un caffè tra vecchi amici?
È finito il tempo delle barzellette.
E anche le comiche finali devono avere un limite: di decoro, d’intelligenza, di verità .
E invece non è finita.
Perchè non può essere ininfluente se qualcuno, un proprietario di un’azienda-partito, pretende di declinare il suo personalissimo concetto di democrazia. Una democrazia tutta particolare in cui c’è chi ordina e chi obbedisce, chi è intoccabile e chi è toccabilissimo.
Chi ha diritti e chi no.
E non è nemmeno ininfluente se la legge non è più uguale per tutti, se il garantismo vale a corrente alternata: garantisti con gli amici, giustizialisti con i nemici.
Garantisti con i condannati per mafia, giustizialisti la dove non c’è l’ombra di un reato.
Tutto questo è o non è un problema democratico?
Un’emergenza democratica?
I soliti noti risponderanno ovviamente di no, che tutto è normale, che tutto va bene, che tutto è limpido, che non può essere che così.
Contenti del loro consenso totalitario.
Noi, umilmente, non siamo d’accordo.
Filppo Rossi
FareFuturo
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