OGGI INTERROGATORIO PER CAROLA: I PM CHIEDONO SOLO IL DIVIETO DI DIMORA NELLA PROVINCIA DI AGRIGENTO, NESSUN ARRESTO
SALVINI FINALMENTE RIUSCIRA’ AD ESPELLERE UNO STRANIERO, CAROLA TORNERA’ IN UN PAESE CIVILE DOVE I NEONAZISTI FINISCONO IN GALERA, A NOI RESTERANNO I MAFIOSI, I SEQUESTRATORI DI PERSONE CHE SCAPPANO DAI PROCESSI E I BUONI PADRI DI FAMIGLIA CHE VANNO A PROSTITUTE NIGERIANE E TRANS BRASILIANI IN SETTIMANA E IN CHIESA LA DOMENICA
Carola Rackete, la comandante della Sea Watch, ha lasciato il molo di Lampedusa diretta ad Agrigento accompagnata da una motovedetta della Gdf.
Alle 15.30 in tribunale si terrà l’interrogatorio nel corso dell’udienza di convalida del suo arresto. Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, il suo vice Salvatore Vella e il pubblico ministero Gloria Andreoli hanno chiesto la convalida dell’arresto di Rackete.
I reati contestati sono rifiuto di obbedienza a nave da guerra, resistenza o violenza contro nave da guerra e navigazione in zone vietate. I pm chiedono solo il divieto di dimora in provincia di Agrigento.
Carola Rackete, che indossava la stessa maglia nera del giorno dell’arresto, è stata accompagnata al porto vecchio da una utilitaria della Guardia di Finanza. A bordo il comandante delle Fiamme gialle di Lampedusa. La donna, che aveva con se due sacche, è scesa in silenzio dall’auto e non si è girata neppure quando i giornalisti le hanno chiesto come sta.
Carola Rackete, è stata salutata sul molo anche dalla donna che l’ha ospitata per due giorni. Carola, che aveva il divieto di comunicare con l’esterno, ha trascorso le 48 ore ai domiciliari nella villetta della signora.
Il giudice per le indagini preliminari di Agrigento, Alessandra Vella, ha fissato l’interrogatorio nella tarda serata di ieri, subito dopo aver ricevuto la richiesta di convalida dell’arresto da parte della Procura guidata da Luigi Patronaggio. Carola Rackete sarà assistita dagli avvocati Leonardo Marino e Alessandro Gamberini. La Procura chiede la convalida di arresto congiuntamente alla richiesta della misura cautelare del divieto di dimora in provincia di Agrigento.
Salvini, che non puo’ permettersi una che lo ha distrutto in Italia, chiederà la sua espulsione, prontamente eseguita dai servi.
E Carola potrà tornare in un Paese civile, in attesa di un processo che tra qualche anno la vedrà assolta.
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