OLIMPIADI, BUGIE E OCCASIONI PERDUTE DAL M5S
NON SI RINUNCIA A ORGANIZZARE GRANDI EVENTI SOLO PER PAURA DI RUBERIE: SE GOVERNANO LORO, DI CHE HANNO PAURA?… E CALTAGIRONE NON C’ENTRA NULLA
non si può rinunciare a organizzare grandi eventi solo per paura di ruberie e sprechi.
“Le due parole più brevi e più antiche, sì e no, sono quelle che richiedono maggior riflessione”. Lo diceva Pitagora, uno dei sommi filosofi dell’antichità .
Veniva dalla Grecia, Pitagora; e dalla Grecia viene anche l’invenzione cui vorrei vedere applicata questa massima: le Olimpiadi.
Sull’opportunità di ospitare a Roma i Giochi del 2024 si sono scritti fiumi di parole. Alcune sagge, altre meno; alcune in buona fede, altre in mala fede; alcune oneste, altre terribilmente bugiarde.
Ma mancano quelle più importanti: mancano le parole di Virginia Raggi.
Dovrebbero arrivare oggi, in una conferenza stampa a margine di un incontro con il Presidente del Coni Giovanni Malagò, ma per adesso, dopo settimane di polemiche infuocate, ancora nulla…
Durante la campagna elettorale, anche in studio da me a “L’Aria che tira”, l’attuale sindaco di Roma diceva di voler organizzare un referendum e che quindi la scelta sarebbe toccata “ai cittadini romani”.
Oggi, per capirci qualcosa, dobbiamo affidarci ai retroscena politici, che un giorno dicono che Raggi è a favore, un altro che è contraria, un terzo che ci sta pensando, un quarto che vorrebbe ma non può, un quinto che non vorrebbe ma forse deve per sopravvivere. Un vero e proprio guazzabuglio.
E, sullo sfondo ma non troppo, i proclami della dirigenza del Movimento Cinque Stelle, ufficialmente e chiassosamente contraria al progetto.
Ora, sul tema io ho una mia opinione: non si può rinunciare a organizzare grandi eventi solo per paura di ruberie e sprechi.
Anzi, credo che sia una grande occasione avere al timone una forza come i Cinque Stelle, per Roma e per lo stesso Movimento.
Una forza che vive in maniera militante la trasparenza e l’onestà , dovrebbe usare questa come un’occasione da non perdere.
Una forza nata per smantellare il “magna magna” non può arrendersi alla corruzione, come se fosse un male invincibile.
Non può dire no ai Giochi per paura delle tangenti. Con una vigilanza costante del Comune, dei cittadini, della stampa e dell’Anac di Cantone perchè non si dovrebbe riuscire ad impedire qualsiasi magheggio?
Anche per Roma, per i suoi problemi, questa sembra un’occasione che difficilmente ritornerà : con che faccia ci ripresenteremmo al CIO, dopo esserci chiamati fuori sia per il 2020 sia per il 2024?
Malagò l’ha detto chiaro e tondo: questa è l’ultima possibilità .
È difficile dare torto a chi, come l’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini, nei fondi olimpici vede una boccata d’ossigeno per la città e per le sue casse vuote, per il suo fiato corto, per il suo male di vivere.
Trasporti pubblici, strutture sportive, alloggi popolari: chi vuole fare una rivoluzione, in genere, ha bisogno di soldi.
E cinque miliardi (malcontati) sono pur sempre cinque miliardi.
Con cui realizzare appunto quelle opere di cui Roma ha un disperato bisogno.
E non crediate che i soldi delle Olimpiadi possano essere destinati a altro: sono legati ai Giochi, nel bene e nel male.
Niente Olimpiadi uguale niente soldi. Soldi che comunque non sarebbero dei cittadini romani. Che, anzi, come ha scritto oggi Sergio Rizzo, se la città si tirasse indietro rischierebbero di dover risarcire lo Stato dei 15 milioni di euro anticipati per la candidatura…
Insomma, oltre al danno la beffa!
Per evitare sprechi e inutili gigantismi, Berdini è l’uomo ideale.
Se non basta la fiducia nel nuovo disciplinare del CIO (che dalle Olimpiadi di Tokyo del 2020 prevede un calmiere ai costi che già hanno spaventato tante città , come Amburgo e Boston), che valga almeno quella in un urbanista tra i massimi teorici del “consumo zero” di suolo.
Non va bene il progetto? Il Coni ha detto più volte di essere pronto a riscriverlo, insieme al Comune.
Le chiacchiere, insomma, stanno a zero e le scuse stanno per finire: il progetto è migliorabile, ma per migliorarlo bisogna discuterne senza paraocchi ideologici.
E senza bufale, come quella del Villaggio Olimpico già appaltato a Caltagirone: non solo il Coni si è detto disponibile a trovare una nuova location, ma quella che il costruttore romano ha sui terreni di Tor Vergata è una semplice prelazione (a parità di offerta), non un diritto a vita.
In tanti, a partire proprio dal Sindaco e dal suo Vice Frongia, giustificano il loro no dicendo che i Giochi non sono una priorità . E come potrebbero esserlo?
Saranno tra 8 anni, quando chi governa oggi Roma dovrebbe aver risolto tutte quelle emergenze che hanno consentito a una forza di protesta con il M5S di conquistare il Campidoglio.
Se nel 2024 staremo ancora combattendo con le buche e gli autobus sempre in ritardo, beh allora non saranno certo le Olimpidi il nostro problema…
E proprio le Olimpiadi, invece, per la Roma (e l’Italia) del 2016 possono essere un orizzonte lungo, una prospettiva, una sfida per il futuro.
Un modo per guardare lontano, per volare alto. Come nel 1960, quando la città era afflitta da mali molto, ma molto più gravi (un’inchiesta parlamentare sulla povertà aveva censito oltre centomila persone “residenti in alloggi impropri”, grotte comprese) e i Giochi, che certo non erano una priorità , rappresentarono il detonatore di uno sviluppo che sarebbe esploso in modo travolgente, tra Dolce Vita e boom economico.
Del resto, non c’è solo Roma in Italia ad avere problemi, ma pare che solo Roma voglia rifiutare i Giochi: Firenze, Milano, Bari, Napoli e perfino Sibari sarebbero pronte ad accoglierli.
Insomma, chi ha il pane non ha i denti…
Non sono tra quelli che dicono “facciamole a ogni costo”. Ma credo che sia assurdo rinunciare a un progetto per pura ideologia.
Sindaco Raggi, lei che ne pensa? Qual è la sua idea? I romani vorrebbero conoscere l’opinione del loro primo cittadino e non solo quella di Di Battista, Di Maio e Beppe Grillo.
E vorrebbero che non fosse viziata da pregiudizi ideologici…
Myrta Merlino
(da “Huffingtonpost“)
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