OLTRE LE OMBRE, I CARABINIERI SONO QUELLI CHE VEDIAMO SFINITI SULLE MACERIE D’ITALIA
LA BASE DELL’ARMA NON E’ INTACCATA DALLE POLEMICHE, RESTA SEMPRE LA LORO DEDIZIONE E IL LORO IMPEGNO APPREZZATO DAI CITTADINI
È, ormai, da mesi che si inseguono notizie che vogliono coinvolti i vertici dell’Arma in vicende politico-giudiziarie che potremmo definire tendenzialmente ben note a tutti. E laddove qualcuno avesse maturato delle lacune conoscitive, l’articolo comparso qualche giorno fa sull’Espresso ha inteso colmarle, offrendone un certo tipo di riepilogo.
Per mia impostazione piuttosto tradizionalista, affiderei la risoluzione di tutte le problematiche citate alle figure preposte, che avranno modo di pronunciarsi nelle sedi opportune, anche se purtroppo mi rendo conto che ormai viviamo in totale controtendenza e anche il meno avvincente dei processi finisce per svolgersi in uno studio televisivo, sotto luminosi riflettori e nel pieno fervore mediatico, piuttosto che nel grigiore severo di un’aula di tribunale.
Il rischio, però, è che si diano in pasto all’opinione pubblica segmenti parziali di un castello che neppure la più informata delle fonti potrebbe conoscere integralmente, orientando su certe convinzioni piuttosto che sulla realtà consacrata dai dati di fatto di cui gli inquirenti possano disporre.
Ma tanto è evidente che ogni possibile invito alla prudenza vada inevitabilmente a impattare contro certi bisogni, quando addirittura non sono necessità diversamente motivate, di produrre lo scoop.
Comunque, in tutto questo credo che i vertici — a qualunque Amministrazione questi appartengano – siano nelle condizioni di difendersi adeguatamente nelle sedi e nelle modalità che riterranno opportune.
Ciò che, invece, mi preoccupa e mi fa male, mi mortifica e mi avvilisce, è il modo in cui potrebbe risentirne la base se il cittadino, approcciandosi a certe notizie senza una lettura analitica adeguata, proiettasse le criticità sull’intero Corpo.
Anche sui carabinieri che, in ogni periferia d’Italia, fanno del loro lavoro sacrifico e privazione, impegno e dedizione totali.
Quindi, ciò che mi piacerebbe sottolineare è che, al di là di tutto e da oltre due secoli a questa parte, i carabinieri sono ancora, e restano, quelli che abbiamo visto impolverati e sfiniti sulle macerie di Ischia, nel tentativo di salvare piccole vite rimaste intrappolate.
Sono e restano quelli che, prima di allora, hanno raggiunto per primi ogni sito colpito duramente da altre catastrofi, dai terremoti a quella di Rigopiano: loro c’erano sempre, dall’inizio finanche dopo che tutti gli altri erano andati via.
Le immagini di repertorio di tragedie del passato ce li riproducono identici a quelli odierni, con pari determinazione negli sguardi e la tenerezza e commozione quando veniva tratto in salvo qualcuno. O se ne dovevano chiudere gli occhi per sempre.
I carabinieri sono e restano anche quelli che — piaccia o no – multano o ritirano patenti quando sussistono possibili compromissioni all’incolumità altrui; che corrono a sirene spiegate quando c’è un’attivazione; che scambiano informazioni in cambio di rassicurazioni al cittadino durante il loro giro di quartiere.
E oltre ancora, i carabinieri sono e restano quelli proiettati nelle missioni all’estero, quelli che si addestrano duramente per compiti particolarissimi, quelli lanciati alla ricerca di latitanti o che affrontano la durezza di posti in cui l’antistato tenta di imporre le proprie leggi.
Sono e restano quelli che svolgono indagini complesse, e nel farlo sono spesso costretti a trascurare figli, famiglia e ogni sorta di personale necessità ; quelli dei reparti speciali o anche tutti coloro che assicurano il regolare svolgimento degli incontri sportivi. E molto, moltissimo altro ancora.
Questo solo per dire che la base, nel suo piglio genuino e nella sua vicinanza congenita al cittadino, non è affatto mutata, non è in alcun modo intaccata, e continua ogni giorno a fare quello che fa da sempre e che per sempre continuerà a fare.
Del resto, tutto ciò di cui parlano i media in questi mesi avviene a una distanza talmente considerevole da non poter avere nessun riflesso sull’impegno e sulla dedizione che contraddistingue i carabinieri comuni e che li rende particolarmente amati e apprezzati dalla gente per bene.
(da “Huffingtonpost”)
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