Destra di Popolo.net

PALAZZO RENZI: PARLA SOLO CON IL SUO STAFF E NON RICEVE NESSUNO

LA SOLITA STRATEGIA: ASPETTARE IL COLLASSO DELLE STRUTTURE BUROCRATICHE PER POI PROPORSI COME IL SALVATORE DELLA PATRIA.. LA CORTE DEI MIRACOLI DIVISA TRA LA CORRENTE DEL RIO E QUELLA LOTTI

Ultimo Consiglio dei ministri, parla Matteo Renzi.
Ha un’idea da inserire nella riforma della Pubblica amministrazione: una norma per cui tutte le nomine di qualunque ministero, dai porti alla sanità , devono passare obbligatoriamente al vaglio di Palazzo Chigi. Cioè da lui.
Segue attonito silenzio, finchè uno dei ministri della tavola rotonda del Consiglio si fa coraggio e segnala con una battuta che c’è un precedente: «Non sei il primo a proporre una cosa del genere. Un codicillo simile fu approvato nel ventennio…».
La proposta viene rottamata.
Un caso raro. In genere, passa tutto. Tutti i poteri a Palazzo Chigi. O meglio, Palazzo Renzi.
Una guerra lampo che non è riuscita a nessuno. Nè Romano Prodi, nè Mario Monti, nè Enrico Letta che di quel palazzo era il prediletto, e neppure il tycoon Silvio Berlusconi erano riusciti a espugnare il cuore del potere romano che continuava a battere poderoso, indifferente ai cambi di guardia.
In poco più di cento giorni, invece, è saltato tutto. Renzi vive a Palazzo Chigi, dorme e mangia lì, ma è come se stesse all’esterno. E dopo il voto delle europee muove alla conquista della macchina governativa con il metodo già  sperimentato per espugnare il Pd. Una tattica fondata sull’attesa. Fare il vuoto.
Aspettare il collasso delle strutture precedenti per mancanza di ossigeno. E poi proporsi come salvatore della patria, per acchiappare e controllare tutto per davvero.
I mandarini di mille gabinetti lo accusano di scarso galateo istituzionale.
Gli innovatori, tifosi della rivoluzione renziana, aspettano con ansia la liberazione. Entrambe le fazioni sono spiazzate, stupite dalla tattica attendista del premier.
L’uomo della velocità , del cronoprogramma, delle riforme epocali in tre mesi, la pubblica amministrazione, il fisco, la giustizia, a Palazzo Chigi non ha ancora firmato un decreto di nomina negli uffici «di diretta collaborazione», come recita la dicitura di palazzo.
Non ha una sua segretaria, zero staff, i dignitari più vicini sono due fotografi, l’ex poliziotto Filippo Attili, già  in forze alla presidenza, e Tiberio Barchielli, in calata da Rignano sull’Arno, il paesello d’origine della famiglia.
Gli unici con cui si ferma e con cui condivide i vertici con Obama e la dose quotidiana di prosciutto toscano.
Qualche giorno fa è avvenuto l’incredibile, nel cortile d’onore ne parlano ancora.
Uno dei fotografi bussa alla porta di Mauro Bonaretti, il segretario generale, alter ego emiliano del sottosegretario Graziano Delrio, il vertice della macchina di 4500 dipendenti. Bonaretti apre e il reporter spiega il motivo dell’improvvisata: una richiesta di stanziamento, urgente, per apparecchiature fotografiche.
Impossibile pensare a una scena del genere con i mitici predecessori di Bonaretti, tipo Andrea Manzella o Antonio Catricalà . Meglio non riferirlo a Annamaria Tarantola, Luigi Gubitosi, Ignazio Visco, Vito Riggio dell’Enac, per dire solo alcuni nomi che dall’insediamento del governo hanno chiesto di essere ricevuti dal premier senza ottenere risposta.
E meglio non toccare l’argomento con qualche ministro, ancora provato dal black out di comunicazione durante il viaggio di Stato del premier in Cina.
Prima del risultato elettorale i più benevoli definivano la gens renziana “disinvolta”. Una questione di mera forma, ma a volte forma e sostanza si toccano.
Per esempio, chi ha visto Renzi alla prima riunione del Cipe, l’organismo che dà  il via libera alle Opere pubbliche, presieduto per legge dal premier?
Ora dopo il clamoroso 40 per cento tutti tremano. E nessuno sa niente.Tanto è tutto sull’i-phone di Matteo. Il premier accumula deleghe che in altri tempi avrebbero richiesto una pletora di ministri, con portafoglio o senza.
L’antidroga? Ci pensa lui. La protezione civile? Sotto la sua ala. Le Pari Opportunità ? Pure. Il dipartimento di politiche economiche? Ancora lui.
E visto che resta qualche minuto libero, perchè non occuparsi perfino della Commissione per le adozioni internazionali?
Senza dimenticare la questione dell’edilizia scolastica per cui Renzi lancia proposte, parla in continuazione, il suo pallino.
«Buongiorno, buongiorno, lavorate, lavorate», passa come un furetto nel primo piano della presidenza, «spargendo idee che nessuno raccoglie, per effettiva mancanza di una squadra», racconta uno degli inquilini di Palazzo.
Intorno a Renzi si raccoglie uno staff sparuto e eterogeneo che lo segue ovunque, anche all’estero. Un ambasciatore, uno spin doctor-blogger, una capa del cerimoniale, tallonati dai soliti due fotografi.
Il consigliere diplomatico Armando Varricchio, l’unico miracolato da un decreto di nomina. Si racconta che il mancato invito al premier alla cerimonia in Normandia per l’anniversario dello sbarco abbia provocato un certo cattivo umore tra Palazzo Chigi e la Farnesina.
Alla fine per placare gli animi esacerbati, il capro espiatorio è stato individuato in Franà§ois Hollande, è lui il colpevole che ha mandato la lettera al presidente Napolitano escludendo di fatto il traballante premier Enrico Letta.
A calmierare la vis verbale di Renzi c’è il portasilenzi Filippo Sensi, un fantasma per l’organigramma di Palazzo Chigi, in attesa di perdere prima o poi lo status di clandestino, tanto che ancora risulta capo ufficio stampa del Pd.
Figura indispensabile del mini staff è Ilva Sapora, direttore del dipartimento Cerimoniale di Palazzo Renzi e quindi responsabile dell’etichetta di un premier incontrollabile.
Finora l’unica nomina di peso che porta il “brand” renziano è Antonella Manzione.
Ex capo dei vigili urbani di Firenze, e ci mancherebbe, è approdata alla guida dello strategico dipartimento degli Affari legislativi, dopo un conflitto con la Corte dei Conti e lo svenimento di mezzo Palazzo Spada.
Il primo schiaffo all’odiata stirpe dei consiglieri di Stato colpevoli di aver trasformato i governi in una “palude” piuttosto che in un centro decisionale. È la vigilessa a smistare il traffico nell’intasato pre-consiglio dei ministri e a fare da battistrada per le scelte più recenti all’Agenzia delle Entrate, alla Consob.
Al di là  di competenze e titoli, il primo dei requisiti per salire di grado nell’era renziana è l’estraneità  alla Capitale e alle sue cordate.
Via libera a Anna Genovese nel board dell’organismo di controllo della Borsa e a Rossella Orlandi, nostra signora delle tasse che ha sostituito il potente Attilio Befera.
E il Palazzo? Si vive sospesi, nell’attesa delle prossime nomine.
Prima il verbo era distribuire e accumulare, incarichi, posizioni, indennità , ora è tenere tutti sulla corda. Il premier faceva così da sindaco, con i suoi assessori e collaboratori.
A Chigi e dintorni le alte burocrazie non si sentono riconosciute e neppure legittimate, in apparenza nessuno è stato ancora toccato, ma in realtà  nessuno ha un ruolo preciso, un sentimento comune della casta è la frustrazione e l’immobilismo.
«Cosa ha in testa il premier?», chiedono, e soprattutto: «Quando lo metterà  in pratica?». Lo spettacolo è la metafora del fortino, capovolta, però: assediato non dai nemici ma dai questuanti. È sempre stato così, ma questa volta la porta resta chiusa.
Forse per questo, in tre mesi, Renzi non è uscito se non per le visite ufficiali, per prendersi un caffè democratico con scorta o per comprarsi un pacco di libri nella galleria di fronte al palazzo.
Giornate da recluso dorato, pizza al taglio e potere, «si muove tra il primo e il terzo piano», raccontano, non precisamente una vita spericolata. Non lavora all’epurazione ma a una mutazione. All’invasione degli ultra-Renzi.
Già , adesso tutti si dicono renziani. Nei ministeri sono molti di più del quaranta per cento, diciamo l’unanimità . Ma ormai non basta dichiararsi renziani, se tutti lo sono è più vantaggioso differenziarsi.
Sarà  per questo che al vertice del governo cominciano i distinguo, le prime rivalità . Spuntano i renziani di rito Delrio, fedeli al sottosegretario.
Ma anche i renziani di rito Lotti inteso come Luca, l’altro sottosegretario, 32 anni il 20 giugno, negli ultimi tempi si è allargato, non più un compagno di calcetto bensì un asso pigliatutto: editoria, comunicazione, anniversari, centenari, la segreteria del Cipe. E il raccordo con i servizi.
Due riti agli antipodi. Ortodosso Delrio, dossettiano, quasi di clausura, pochissimi convegni e fuga in treno a Reggio Emilia il venerdì sera.
Disinvolto Lotti, privo di pregiudizi, sa quando lasciare filtrare quel che serve alla Causa, quella di Renzi, e anche la sua.
Allo scoperto sul caso Orsoni («non è del Pd», scomunicò l’ex sindaco di Venezia arrestato), sui dissidenti («Mineo è un traditore»), sulla Rai è lui il referente del governo per la riforma della tivù pubblica.
È destino che il rito emiliano e quello toscano si sovrappongano.
L’argomento è all’ordine del giorno e ruota intorno al ruolo del segretario generale Bonaretti. Lui è uomo di Delrio. Come la sua vice Marcella Castronovo, ex direttore del Personale dell’Anci, associazione dei comuni italiani in cui l’ex sindaco di Reggio Emilia è di casa.
Peccato che il secondo vice, Raffaele Tiscar abbia un profilo opposto. Ciellino, seguace di Don Giussani, in forza alla Regione Lombardia in epoca Formigoni e soprattutto toscano.
Il culto renziano ha come dogma la suprema riservatezza. E infatti chi ha la fortuna di solcare le stanze del primo piano, quella di Delrio è la stessa da cui governò Prodi, quella di Lotti invece è attaccata al sontuoso ufficio di Renzi, nota immediatamente l’assenza di carte, documenti e appunti scritti.
Un’altra astuzia perchè nulla trapeli e nessuno sappia niente. E infatti nulla si sa più della struttura messa in piedi dal governo Letta per il semestre di presidenza europea dell’Italia. Il team era a Palazzo Chigi alle dirette dipendenze del premier che lo portava in palmo di mano. Con Renzi, tutti confermati, per carità , ma traslocati nel palazzo di fronte, dove alloggia il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, orfani di contatto e soprattutto di input. Tanto, a fare l’agenda del semestre di Renzi ci pensa Renzi.
Stessa sorte per Carlo Cottarelli commissario dei tagli e dei risparmi acclamato come il Messia della spending review.
Nessuno l’ha ridimensionato, è stato confermato con tutti i crismi, ma è come se fosse svanito.
Grande afflato, invece, per Maurizio Martina, il ministro dell’Agricoltura, caratterialmente un giovane vecchio, compassato e misurato, prudente, con la ricca delega all’Expo. Poi c’è il ministro della Salute Beatrice Lorenzin così in sintonia da provocare voci spericolate sulla sua ambizione di passare dall’Ncd al Pd.
Mentre il segno dei tempi è il via vai del ministro dell’Economia, da sempre un contropotere rispetto al capo del governo. Tocca a Pier Carlo Padoan spostarsi con la sua montagna di carte e di collaboratori dal dicastero di via XX settembre a Palazzo Renzi.
I giornali ipotizzano scontri e divergenze ma in realtà  dal decreto sugli ottanta euro in poi i ruoli sono chiari. Il premier fissa l’obiettivo politico da raggiungere a tutti i costi, Padoan si arrangi a trovare le coperture.
L’unico palazzo che resiste allo svuotamento renziano resta il Quirinale.
Dopo i governi Monti e Letta, mai c’è stata tanta attenzione ai documenti che arrivano dai ministeri ai consiglieri giuridici della presidenza della Repubblica.
Le correzioni si sono pesantemente abbattute sulla riforma della pubblica amministrazione firmata dal ministro Marianna Madia.
Sul semestre i ministri si sono presentati dal Capo dello Stato per illustrare un faldone sulla road map europea.
Lì, sul Colle più alto, il potere è condiviso, tra Napolitano e il premier.
E la rivoluzione renziana dovrà  ancora aspettare.

Damilano e Pardo
(da “L’Espresso”)

This entry was posted on sabato, Giugno 21st, 2014 at 23:22 and is filed under Renzi. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

« RENZI CHIUDE CON BERLUSCONI E LEGA. E FINGE DIALOGO CON I CINQUESTELLE
NUOVO SENATO, L’IMMUNITA’ SPACCA IL PD: “CI HANNO PROVATO NON PASSERA'” »

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.

  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.796)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (32.579)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Giugno 2025 (450)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Giugno 2025
    L M M G V S D
     1
    2345678
    9101112131415
    16171819202122
    23242526272829
    30  
    « Mag    
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE “VIOLAZIONI” DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU: “NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE”?
    • TRUMP NON HA CAVATO URANIO DAL BUCO: GLI STATI UNITI HANNO DISTRUTTO I SITI NUCLEARI IRANIANI DI FORDOW, NATANZ E ISFAHAN… MA ERANO VUOTI
    • MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI?
    • I TASSISTI SONO ALLERGICI ALLE TASSE: CHI GUIDA UN TAXI IN MEDIA DICHIARA AL FISCO 19.900 EURO LORDI ANNUI, PARI A UN INCASSO DI 1.492 EURO MENSILI. È QUANTO EMERGE DALLE DICHIARAZIONI DEI REDDITI DEL 2023
    • SPERIAMO CHE KHAMENEI CAMPI ANCORA A LUNGO: GLI UOMINI CHE LO CIRCONDANO SONO MOLTO PEGGIO DI LUI
    • PUTIN VUOLE UCCIDERE ZELENSKY A OGNI COSTO, LO SCORSO ANNO IL PRESIDENTE UCRAINO HA RISCHIATO, PER DUE VOLTE, DI ESSERE ELIMINATO
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA