PARLAMENTARIE, LA GUERRA DELLE SPIATE TRA CANDIDATI M5S
DOSSIER E MESSAGGI DELLA “BASE” UTILIZZATI PER FAR FUORI ALCUNI CANDIDATI… MA ANCHE I DELATORI L’HANNO PAGATA CARA
Luca De Carolis sul Fatto Quotidiano spiega oggi ai tanti grillini che ci sono rimasti male perchè, seguendo una tradizione consolidata, sono stati esclusi senza spiegazioni dalle Parlamentarie del MoVimento 5 Stelle, cosa è successo.
Più o meno un terzo dei 15mila candidati annunciati è rimasto fuori e, racconta il quotidiano, la selezione all’ingresso non è finita qui.
Anche perchè un ruolo importante nella scelta dei candidati lo stanno avendo le segnalazioni degli attivisti e dei concorrenti:
I nomi stanno ancora venendo vagliati, per le ultime verifiche. E verranno svelati solo domenica, nel terzo e ultimo giorno del Villaggio Rousseau, raduno nazionale a Pescara dove si parlerà di programma di governo cifre,anche sulle coperture economiche.
E comunque, secondo le nuove regole, Di Maio potrà rimuovere anche i candidati approvati dalle Parlamentarie, “fino al deposito delle liste” per le Politiche.
E così i dossier continuano a piovere. “Siamo stremati, c’è gente che segnala semplici multe”, rivela un parlamentare.
Ma molti hanno giocato di anticipo, soffiando nelle orecchie della stampa locale, per accusare di cordate (vietatissime) e altri peccati gli avversari. Ed è successo in varie parti d’Italia.
Per esempio a Civitavecchia, comune a 80 chilometri da Roma amministrato dal Movimento, dove la guerra tra gruppi incrociati ha già lasciato sul campo Andrea Palmieri, delegato all’attuazione del programma del sindaco Antonio Cozzolino, e il docente universitario Giuliano Gruner, ritiratosi con una lettera.
Mentre non si contano i casi in Sicilia, Puglia e Campania, le regioni con più autocandidature, “ma anche quelle dove abbiamo scremato di più” spiegano dal Movimento.
Ma l’aria è pesante anche altrove, come spiega un iscritto lucano al Fatto:“Hanno tolto attivisti storici per un vaffanculo scritto su Facebook contro un avversario, e si tengono personaggi di dubbia moralità ”.
La storia del vaffanculo che ha portato all’esclusione dalle candidature del partito del vaffanculo l’abbiamo raccontata ieri. Ma, aggiunge il Fatto, anche tra i delatori ci sono stati morti e feriti:
Restano le segnalazioni, copiose in particolare contro i collaboratori parlamentari: quanto mai invisi a tanti iscritti. “Ma abbiamo controllato con attenzione tutti i nomi, e anche diversi delatori hanno pagato dazio”assicurano.
Intanto dal M5S celebrano numero dei partecipanti effettivi, 10mila, come rivelato ieri da Di Maio.
(da “NextQuotidiano”)
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