PENSIONI, RENZI RESTITUISCE SOLO 500 EURO E SE NE FOTTE 2.500 A TESTA: IL VERGOGNOSO ANNUNCIO IN TV
IL GOVERNO NON RISPETTA LA SENTENZA: INVECE CHE 12 MILIARDI NE RESTITUISCE 2… E A CHI LI SOTTRAE? OVVIAMENTE ALLE MISURE CONTRO LA POVERTA’… UN PENSIONATO SOTTO I 1500 EURO LORDI AVREBBE AVUTO DIRITTO A CIRCA 3.000 EURO DI ARRETRATI
“Nessun pensionato perderà un centesimo. Noi scriveremo una nuova norma rispetto al blocco dell’indicizzazione che restituirà in tasca a 4 milioni di italiani il 1 agosto 500 euro a testa. Saranno tagliate fuori le pensioni oltre 3mila euro”.
Il premier Matteo Renzi, a sorpresa, ha scelto il contenitore domenicale di RaiUno L’Arena per annunciare l’ennesima patacca e per spiegare come il governo ha intenzione di risolvere l’impasse aperta dalla sentenza della Consulta che ha bocciato la norma Fornero.
Dichiarando incostituzionale il mancato adeguamento al costo della vita degli assegni superiori a tre volte il minimo nel 2012 e 2013.
Dopo aver smentito di voler rimandare la decisione a dopo le regionali del 31 maggio — “Chi guida un Paese non può avere paura delle elezioni” — Renzi ha detto che “ovviamente non sarà un rimborso totale. Ma ci sono 2 miliardi che mi ero tenuto per le misure contro la povertà “, che comunque “faremo lo stesso”.
Una restituzione molto parziale. Non solo, la somma restituita sarà un una tantum uguale per tutti coloro che prendono tra 1.486 e 3mila euro lordi.
Esclusi invece i circa 600mila titolari dei trattamenti più alti (che faranno ricorso e lo vinceranno)
I “quattro milioni di italiani” a cui ha fatto riferimento Renzi, corrispondono più o meno al numero di pensionati che prendono tra tre e sei volte il minimo e si sono visti congelare l’introito dal decreto salva Italia del governo Monti.
“Quanti pensano che sia un bonus per le elezioni non potranno dirlo, perchè parte dall’1 agosto”, ha messo poi le mani avanti il premier, forse pensando alle polemiche sul bonus di 80 euro annunciato prima delle Europee del 2014.
Quanto alle coperture, i 2 miliardi verrebbero per la maggior parte da un aumento del deficit dal 2,5 al 2,6% del Pil: il cosiddetto “tesoretto” da 1,6 miliardi, che Renzi aveva detto appunto di voler utilizzare per misure di welfare e contro la povertà .
Ballano circa 400 milioni, che potrebbero derivare da un ulteriore aumento dei risparmi attesi dalla solita spending review.
Salta all’occhio che i cinquecento euro promessi (“da agosto” probabilmente per dare all’Inps i tempi tecnici per adeguarsi) sono una somma ben più bassa rispetto a quella che risulterebbe dalla piena restituzione degli arretrati: secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio considerando anche le maggiori cifre dovute per il 2014 e 2015 a causa dell’effetto trascinamento il rimborso integrale varrebbe, per un pensionato-tipo con assegno pari a 3,5 volte il minimo, circa 3mila euro.
Per il solo 2012, per esempio, questo pensionato-tipo avrebbe diritto a 567 euro, che salgono a 630 nel 2013.
Resta dunque da capire come Palazzo Chigi e il Tesoro pensino di cavarsela così, rischiando nuovi ricorsi.
Anche perchè siamo di fronte a un ladrocinio di Stato.
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