PESCATORI SEQUESTRATI IN LIBIA, I FAMILIARI SI INCATENANO A MONTECITORIO: “NON CE NE ANDIAMO”
I GOVERNI ITALIANI, DI QUALSIASI COLORE, SONO SOLO CAPACI DI REGALARE MILIARDI AI CRIMINALI DELLA GUARDIA COSTIERA LIBICA
Hanno trascorso la notte tra lunedì 28 e martedì 29 settembre incatenati nella piazza di Montecitorio, a Roma, i familiari dei pescatori italiani sequestrati in Libia da oltre 27 giorni.
I parenti dei 18 marittimi di Mazara del Vallo, tenuti in ostaggio dalle milizie del generale Kalifa Haftar, con questo gesto hanno voluto denunciare la mancanza di informazioni da parte delle autorità italiane sull’evoluzione della vicenda.
Nella giornata di lunedì 28 settembre, infatti, era circolata la notizia che i pescatori italiani sarebbero stati processati da un tribunale militare di Bengasi nel mese di ottobre.
Notizia, però, non confermata dalla Farnesina e che ha contribuito ad alimentare l’angoscia e la preoccupazione dei familiari dei marittimi, i quali hanno detto che andranno via da Roma fino a quando non verrà fatta chiarezza sulla vicenda.
(da agenzie)
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