PIZZAROTTI: “MARINO HA FATTO BENE, UN SINDACO NON PUO’ ESSERE MANDATO VIA IN TV O CON LE CAMPAGNE DI PIAZZA”
ANCHE LEOLUCA ORLANDO E DE MAGISTRIS SI SCHIERANO CON IL SINDACO DI ROMA
«Guardi, guardi qui». Leoluca Orlando si apparta un momento e mostra il telefonino. «È l’ultimo sms che ci siamo scambiati con Ignazio. Io gli avevo detto – mesi fa, dopo la seconda ondata di arresti romani – che doveva dimettersi, per non diventare la foglia di fico di un Pd verdinizzato. E quando venne fuori la storia delle note spese gli scrissi, da amico, che aveva sbagliato. Ma il 20 ottobre, guardi qui, ho cambiato idea: Ignazio andò dal magistrato, mi scrisse che aveva avuto la conferma di non essere neanche indagato, e che dunque stava riflettendo se ritirare le dimissioni. Gli scrissi: a questo punto la vera discontinuità  è ritirarle, le dimissioni; che vengano a sfiduciarti». Poi «Luca» (come lo chiama Marino negli sms) aggiunge la nota di colore: «Deve sapere che io e Ignazio siamo come due fratelli. Siamo entrambi politicamente e spiritualmente figli del cardinal Pappalardo».
Forti dunque di tale benedizione continuiamo a indagare – tra i sindaci italiani riuniti nell’assemblea dell’Anci – se Marino sia, tra i primi cittadini, un corpo estraneo almeno quanto lo è nel Pd, e la prima cosa che si nota è questa: i più critici con lui, o i più restii a esprimersi, sono i sindaci del Pd.
Luigi De Magistris, che ha appena risolto una situazione ancora più difficile, con l’assoluzione in appello, commenta: «Io penso che Marino abbia fatto moti errori, e ingenuità . Ma credo sia persona onesta, non è neanche indagata, perchè doveva dimettersi senza neanche un passaggio istituzionale in Consiglio? Il Pd se vuole mandarlo via si prenda la responsabilità di farlo politicamente, non come se una giunta eletta democraticamente fosse cacciata a furor di popolo».
Il grilino Pizzarotti – diverso dalle campagne del Movimento romano o del direttorio – fa questo ragionamento: «Esistono dei passaggi istituzionali, e Marino ha fatto bene e ricordare che si passa di lì. Un sindaco non può essere mandato via in tv, o con le campagne di piazza».
Fantastico, detto da uno pur sempre del Movimento cinque stelle, il partito della piazza, e delle campagne, e ormai (anche) della tv.
Jacopo Iacoboni
(da “La Stampa”)
Leave a Reply