PIZZAROTTI RADUNA A PARMA I NUOVI AMMINISTRATORI, ACCORRONO IN OLTRE TRECENTO
MOLTI SONO CONTRARI ALLA LINEA DI GRILLO SULLE ESPULSIONI
Mentre Grillo è a dar battaglia a Milano proclamando l’unità del movimento, Pizzarotti è a Parma, in un agriturismo impegnato ad addestrare i candidati sindaci 5 stelle “tra un pezzo di torta fritta e l’altro”.
Gli aspiranti sindaci arrivati da tutta Italia sono affamati di consigli pratici e lezioni. Fuori, però, si lasciano andare anche a sfoghi e a dubbi , tanti, sulle espulsioni romane.
Al sindaco parmigiano fanno notare che il tour di Grillo non passerà da Parma e che forse poteva venire oggi per siglare la pace, in fondo era stato invitato da Pizzarotti stesso “No, è impegnato in un’iniziativa sull’Expo ma gli ho detto che se di ritorno da Milano e andando a Genova vuole passare…”.
Un incontro, questo, che aveva creato disorientamento nella comunità grillina perchè liquidato come apocrifo ossia, per usare le parole del guru genovese, “in nessun modo concordato con lo staff”.
Dopo quel tweet di Beppe Grillo si temeva che l’adunata facesse flop, e invece spiega un sorridente Pizzarotti, subito dopo sono arrivate contemporaneamente almeno trenta richieste. Un incontro inclusivo, insomma, secondo il promotore parmigiano, per dare la possibilità a tutti di farsi un’idea di come si amministra e di come si fa un’opposizione efficace.
4091 sono i comuni che rinnoveranno i consigli, 415 erano le richieste arrivate per partecipare all’incontro di Parma, 320 i presenti oggi.
Tante facce giovani e nuove, entusiaste e nient’affatto timorose di mettere i puntini sulle i. “Io queste espulsioni non le ho mica capite ancora” dice un ventiduenne di vicino Pescara “Che colpo di testa espellere i parlamentari! Io ho votato no, il dissenso interno va veicolato. Ha presente Civati nel Pd?”.
Sono orgogliosi di essere qui, una gita fuori porta piena di speranza, per vedere da vicino chi sono quelli che ce l’hanno fatta.
E per le europee, avete capito come si sceglieranno i candidati? “No, sinceramente ancora no”.
Lei ha votato per le espulsioni? “Si. Ho votato per non espellerli però, perchè non ne ho capito i motivi”.
I dissidi rimangono a vagare nell’orbita della rete e lì si fermano, come fa capire un candidato consigliere calabrese che dice che non gli è mai passato per la testa di non venire a Parma dopo il post di Grillo: “Io ragiono con la mia testa!”. Le epurazioni? “Eh… Che devo dirle? Come in ogni partito si formano delle correnti alla fine”.
Ed ecco le truppe toscane che incedono con lentezza e diplomazia: “Le espulsioni? Un assestamento, siamo nati da poco dobbiamo ancora trovare la nostra strada”.
Ci sono anche semplici attivisti non candidati come un assessore di un comune del parmense eletto con una lista civica ma iscritto al meetup di Parma.
Liste vicine al movimento, “protogriline” le definisce lui. Quasi tutti, però, al di là dell’entusiasmo, non hanno ancora ricevuto il via libera dallo staff.
Il termine ultimo per presentare le liste era il 28 febbraio ma per molti ancora niente. “Tempi tecnici” dicono a mezza bocca.
Però la curiosità di vedere da vicino Federico Pizzarotti e sentire le sue dritte era tanta.
Così, muniti di pass arrivato via mail, sfilano, oltrepassano la cancellata e via “a scuola”.
C’è un attivista che arriva da un piccolissimo paesino del Nordest, ha accompagnato il suo amico che è candidato sindaco. Avete la lista certificata? “Ehm… ancora no” Perchè? Cosa vi manca? “Non abbiamo un numero sufficiente di consiglieri, noi siamo in 9 e ne servono 12”
E poi? Manca qualcos’altro? “Beh, i criteri sono sempre quelli… il certificato penale ecc. E poi, spunta, isolato, qualche falco. Occhiali da sole e andatura veloce. “Meglio pochi ma buoni” taglia corto un candidato di Bergamo.
Il movimento di Parma alla fine non ha scelto una sala civica per il meeting ma un agriturismo che guarda i campi al riparo dalla tangenziale.
Vengono da ogni angolo d’Italia i candidati, si sono svegliati prestissimo, zainetto, tracolla, e via: direzione Parma.
Anche se il bollino dello staff non c’è. Questi addestramenti sono necessari soprattutto per i comuni piccoli, spiega il sindaco parmigiano.
“Pensate che pure un candidato del Pd ha chiesto di partecipare ma ovvio: non era il caso”. Ma l’importante è condividere le esperienze e metterle in rete, come sottolinea il sindaco e come aveva controbattuto su twitter al Leader.
(da “il Fatto Quotidiano“)
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