POLIZIA ANTI-MOVIDA: GABRIELLI COSTRETTO AD EMANARE UNA CIRCOLARE PER LA MASSIMA VIGILANZA CONTRO GLI ASSEMBRAMENTI
L’APPELLO DEL VIROLOGO PREGLIASCO: “RAGAZZI, NON ROVINIAMOCI L’ESTATE”
La movida mette a rischio la ripresa, c’è bisogno di controlli per scoraggiare party e apericena e scatta “il divieto di assembramento”.
In una circolare inviata ai questori di tutta Italia il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha garantito “massimo impegno” nel controllo del territorio per contrastare mafie, criminalità diffusa e assicurare, allo stesso tempo, “il rispetto del divieto di assembramento”.
La movida, dunque, va fermata e i giovani che vogliono tornare alle abitudini pre Covid vanno chiamati alla responsabilità .
“Bisogna rivolgersi ai giovani – scandisce Massimo Ammaniti – dicendo: “Capiamo la vostra esigenza, perchè dopo le restrizioni la loro reazione è comprensibile, ma dovete essere responsabili. Non pensate solo a voi, ma anche ai vostri genitori, ai vostri nonni”.
Chiamata alla responsabilità . I bollettini registrano il raddoppio del numero dei contagi (dai 451 di lunedì agli 813 di martedì), negli ultimi giorni sui social sono rimbalzate immagini e video di strade e piazze – da Padova a Palermo, passando per Ferrara e Bologna, per citarne alcuni – affollate da venti trentenni senza mascherina e con l’aperitivo in mano.
Per il celebre psicoanalista “quella dei giovani, che al termine della fase di chiusura, claustrofilica e claustrofobica, sono rientrati nell’agorà dimenticando il contagio, negando rischi e problemi, con un atteggiamento, diciamo così, grandioso in parte giustificato dal fatto che sono meno colpiti dal virus, è una reazione comprensibile. Di liberazione, come un momento di iniziazione a una vita più libera”, ma certo non possiamo permetterci rischi. “Per questo è fondamentale chiamare i giovani alla responsabilità – conclude Ammaniti – così come fare i controlli sui territori”.
“No movida, no party”. Il Covid-19 continua a circolare, “non è il tempo dei party e della movida, altrimenti la curva risale” ha sottolineato il premier Giuseppe Conte qualche ora fa, i sindaci delle città in cui sono andati in scena gli assembramenti hanno minacciato nuove chiusure è così hanno fatto diversi presidenti di Regione – in testa Luca Zaia, del Veneto, e Attilio Fontana, della Lombardia – mettendo nel mirino spritz e apericena.
“C’è un problema di possibile riemersione del virus a prescindere dal caldo e se lavoriamo male ci roviniamo l’estate”, avverte il virologo Fabrizio Pregliasco, sottolineando la necessità di continuare ad agire secondo “buon senso e attenzione”.
Controlli in calo. Quest’ultima da declinare anche in termini di sopralluoghi, verifiche e denunce necessari a impedire gli affollamenti e che, numeri alla mano, negli ultimi giorni registrano un calo, soprattutto per quel che riguarda i controlli sulle persone.
Dai dati pubblicati dal Ministero dell’Interno risulta, infatti, che ieri sono state controllate 127.392 persone (409 i sanzionati) e 54.223 attività o esercizi. Il 18 maggio le persone controllate erano state 127.601 (608 sanzionate), mentre le attività 51.590.
Quello di ieri è il numero più basso dal primo maggio, quando le persone controllate erano state 241.786, con 7062 sanzionati. Dall’11 al 17 maggio le persone controllate sono state 1.056.487 (9876 i sanzionati) mentre nella settimana precedente – dal 4 al 10 maggio – i controlli sulle persone erano stati 1.355.687 (16.988 i sanzionati).
Sindaci in prima linea.
“Serve anche la collaborazione dei sindaci e delle associazioni di categoria sui territori, è chiaro che non possono fare tutto polizia e forze dell’ordine”, spiega una fonte dal Viminale. Questa la filosofia che sembra aver ispirato la nuova circolare, firmata dal capo di gabinetto, Matteo Piantedosi, diramata ieri sera dal Ministero dell’interno.
Nella quale si sottolinea che “il sindaco può disporre la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico, in cui sia impossibile assicurare adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro tra le persone”.
E per i controlli scenderanno in campo anche i vigili urbani. Responsabilità dal vertice – gli spostamenti tra regioni diverse potranno essere limitati solo con provvedimenti statali – alle estremità , dunque. Con l’obiettivo di “contribuire a rafforzare nei cittadini una consapevolezza diffusa dell’importanza di proseguire nell’adozione di comportamenti responsabili ed appropriati”. Siano essi anziani, adulti o giovani.
(da “Huffingtonpost”)
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