POMODORI: RACCOLTO SUPER, MA IL PREZZO AUMENTA DEL 30%
DOPO LA PASTA RINCARA ANCHE IL SUGO… LA STAGIONE 2008 E’ STATA OTTIMA, MA LA UE HA RIDOTTO I CONTRIBUTI AI PRODUTTORI DA 35 A 24 EURO A TONN… E ALLA FINE PAGA SEMPRE IL CONSUMATORE … PER RICONOSCERE L’ANNATA SULLE CONFEZIONI CI VUOLE UNO SCIENZIATO
Dopo rigatoni e penne, nei prossimi giorni aumenterà anche il sugo, o meglio il suo ingrediente principale, la pummarola nelle varie forme: barattoli, tubetti, pelati, concentrati o passati non ha importanza. Già rincarati negli hard discount intorno al 30%, a giorni tocca alle grandi catene distributive. E sorgono i primi dubbi.
La stagione 2008 è stata definita dai produttori strepitosa, ricco il raccolto e ottima la qualità , i dati parlano di 46 milioni di quintali prodotti. Ma allora perchè i prezzi non diminuiscono? – si chiede il comune cittadino. Vera o falsa che sia ecco la duplice motivazione.
Intanto nel 2006 l’annata fu pessima e le scorte sono finite prima del previsto. In secondo luogo, l’Unione Europea ha ridotto i contributi ai produttori e si è passati da 35 a 24 euro la tonnellata e allora forse qualcuno ha pensato a come rifarsi della perdita.
Il rincaro all’origine risulta pari al 60%, secondo i dati della Confederazione Italiana agricoltura. Quindi per la classica confezione da tre barattoli di pummarola delle grandi marche si prevede un passaggio del prezzo da 1,80 euro a 2,10 euro.
Con la pasta aumentata del 25%, tra un po’ per molte famiglie italiane sarà un problema anche un primo piatto classico. Non dimentichiamo poi le pizze, che subiranno anch’esse un aumento. Ovviamente siamo di fronte ai soliti rimpalli di responsabilità , chi dice che l’aumento è causa del trasporto, chi degli intermediari, chi della confezione, chi della pubblicità .
Ormai non si indigna più nessuno, è subentrata la rassegnazione, il Ministero continua a parlare di “controlli sulla filiera”, di “analisi dei passaggi”…
Ci fosse qualcuno al Governo che chiamasse a un tavolo le 10 maggiori catene della grande distribuzione e dicesse ” Diamo una mano ai cittadini con poche possibilità di spesa?” e proponesse di bloccare qualche centinaio di prodotti di prima necessità per sei mesi.
No, lo lasciamo fare a certe Regioni di sinistra, il Centrodestra dorme o pensa solo alla cordata Alitalia e alle motovedette da regalare a Gheddafi… che limiti culturali e sociali paurosi, ragazzi, poi ci si meraviglia perchè certe Regioni restano in mano alla Sinistra.
Non siamo tempestivi neanche nell’informazione, la diamo a momenti prima noi che il Governo, si aspetta l’avvenuto aumento prima di annunciarlo, pazzesco.
Il caso del pomodoro è emblematico: il prezzo all’origine è sconosciuto, la filiera è lunghissima, non c’e’ trasparenza su nulla.
Ve ne raccontiamo una: come riconoscere l’annata del pomodoro che comprate nel barattolo?
E’ obbligatorio indicarlo per legge, anche perchè l’annata 2008 è ottima ad es., mentre quella del 2006 pessima.
Ebbene invece che scrivere chiaro sul barattolo l’annata, che fanno i produttori?
Lo scrivono in codice, così nessuno capisce una mazza. Allora leggete A 226? A sta per l’anno 2008, 226 è il duecentoventiseiesimo giorno dell’anno, ovvero il 14 agosto, giorno in cui è stato inscatolato.
Per incasinare ancora di più il consumatore spesso la A è preceduta da una L che sta per lotto e seguita da un’altra lettera che non va considerata. Per la cronaca l’anno 2007 è contrassegnato dalla lettera C, il 2006 dalla J e il 2005 dalla D.
E poi qualcuno ha il coraggio di parlare di “trasparenza” e “controlli sulla filiera” o qualcuno altro di “semplificazione”?
Calderoli sveglia, invece che sparare alle nuvole, iniziamo a semplificare le cose semplici eh?
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