LA LEGA IN VENETO ORA METTE IL FILO SPINATO ANCHE PER GLI ALTRI ITALIANI
PROGETTO DI LEGGE IN REGIONE… ASILI NIDO, CASE, SCUOLABUS, SERVIZI SOCIALI: PRECEDENZA AI VENETI DOC… GLI ALTRI ITALIANI E GLI IMMIGRATI LAVORINO PER LORO E ZITTI… FAREMMO UNA CONTROPROPOSTA: FUORI DAL VENETO TUTTI GLI OPERAI NON VENETI… POI VEDIAMO CHI MANDA AVANTI LE FABBRICHE
Dalla città in cui scrivo, più esattamente dal porto di Genova, a cavallo del secolo scorso furono numerosi i transatlantici che ospitarono i viaggi della speranza di tanti nostri immigrati verso l’America. Tanti uomini e donne in cerca di fortuna, di un lavoro, di un’occupazione che permettesse ai loro figli un avvenire meno difficile.
Quel lavoro che in Italia era difficile trovare e che indusse tanti italiani a raggiungere parenti e amici che avevano già fatto il gran passo. In quella moltitudine di “braccia da lavoro” spiccava la colonia veneta, fatta di gente abituata al sacrificio, scavata dalle fatiche della terra.
Furono in tanti ad affermarsi negli Stati Uniti, iniziando una scalata sociale che ha permesso loro di raggiungere ottimi livelli nella società a stelle e strisce. E i loro ultimi eredi sono ancora legati alla terra di origine, consci dei sacrifici fatti dai loro predecessori.
Proprio perchè terra di emigrati e di lavoratori, legati alla propria terra di origine, consci dei sacrifici che affrontano coloro che sono costretti al cambiamento per necessità , fa repulsione un progetto di legge presentato in questi giorni dal gruppo della Lega Nord che ora arriva a stendere il filo spinato anche agli altri Italiani, sia che siano lombardi, liguri o piemontesi.
Ormai in preda a delirio tremens, non potendo impegnarsi a Rovigo come a Padova, nella gestione delle sale Bingo per succhiare soldi ai pensionati, essendo falliti a loro tempo i tentativi leghisti in tal senso, hanno pensato bene di improvvisarsi vigili urbani per stabilire “criteri di precedenza assoluta” ai veneti che risiedano da almeno 15 anni in terra veneta per poter usufruire dei servizi regionali come l’iscrizione all’asilo nido e alla materna, l’alloggio nella casa popolare, il buono scuola e il trasporto sullo scuolabus, il buono libro, il restauro della prima abitazione e l’accesso ai servizi sociali.
Prima chi ha il bollino blu di 15 anni, poi in coda tutti gli altri. E per altri non si intende solo lo straniero, ma per la prima volta pure tutti gli italiani provenienti da altre regioni.
La proposta per fortuna non ha incontrato molti consensi nel PdL che sottolinea il fatto ” non si può prescindere dalla forza lavoro di importazione e dunque occorre semmai attrezzarsi per fornire loro servizi adeguati”.
Si è invece schierato con l’iniziativa il ministro leghista alla’Agricoltura Zaia (noto per non aver emesso ancora un provvedimento minimamente efficace per porre un freno al caroprezzi) che dice “la Lega non vuole sentire parlare di legge razzista, certo tra le persone che chiedono questi servizi ci sono tanti immigrati, ma lo stesso principio della precedenza al veneto deve essere rispettato anche da un milanese o da un genovese che si trasferisce qua”.
A parte che se Zaia non vuole sentire parlare di legge razzista ha due alternative, prima non propugnarla, secondo tapparsi le orecchie, è semplicemente patetico il suo ragionamento.
Vi immaginate, con tutta la produzione, ad es., di vini veneti, se tutte le altre regioni facessero una legge che ne vietasse la vendita nei loro territori?
A Zaia e guardie padane non resterebbe che sgolarselo loro, ma i produttori non crediamo sarebbero molto d’accordo e fallirebbero in un mese.
Oppure facciamo un’altra legge, ancora più integralista, dai Zaia…
In Veneto lavorino solo i veneti, tutti gli altri fuori… Ti piace Zaia questa? Così non ti senti
Contaminato da emiliani e liguri, lombardi e toscani, per non parlare dei negri e dei meridionali che non si lavano.
Restate solo voi, dai… così qualcun di quei ragazzi che magari votano Lega e non fanno un cazzo dalla mattina alla sera, perchè passano la notte in discoteca a bere (tanto li mantengono i genitori) e che disdegnano il posto da operaio, magari è costretto a svegliarsi, e non a tornare a casa, all’alba… Sì dai, Zaia, facciamo cosi, vedrai il fiorente nord est come crescerà senza la puzza dei piedi degli altri lavoratori italiani e no, che hanno pure la pretesa di far salire il loro figlio sullo stesso scuolabus dove sale il ragazzino veneto doc per andare a scuola…
Ma sì che vadano a piedi gli altri, che sporcano pure il tappetino…
E guai a voi se prendete manovalanza straniera di nascosto, Zaia… Lavorate su, che lavorare raddrizza la schiena anche ai leghisti che non ci sono abituati… presi come sono dai loro affari. Magari cosi evitereste di proporre leggi infami.
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