PONTE GENOVA, IL M5S BRAMA DI AFFIDARE LA RICOSTRUZIONE A FINCANTIERI, MA LE NORME EUROPEE PREVEDONO UN APPALTO E NON UN AIUTO DI STATO
IL DECRETO GENOVA E IL TENTATIVO DI AGGIRARE LA NORMATIVA VIGENTE… E NEL DECRETO NESSUN TRACCIA DI NAZIONALIZZAZIONE DI AUTOSTRADE
Il via libera per affidare direttamente la ricostruzione del ponte di Genova a Fincantieri è all’esame della commissione europea. E i primi dubbi iniziano ad emergere.
In sostanza si sta valutando se l’affidamento a Fincantieri (controllata al 71,6% da Fintecna, finanziaria del ministero dell’Economia) possa costituire un aiuto di Stato.
Per questo i contatti tra Roma e Bruxelles sono frenetici. Una delegazione tecnica del ministero dei Trasporti ha incontrato lo staff politico (i gabinetti) dei tre responsabili europei di concorrenza, trasporti e mercato interno.
Poco prima a Bruxelles c’è stato un primo incontro per verificare proprio se sia possibile derogare al Codice degli Appalti, come vorrebbe fare il governo, e assegnare immediatamente senza gara la ricostruzione del ponte Morandi a un soggetto pubblico come Fincantieri.
La direttiva Ue sugli appalti pubblici del 2014 prevede ‘in situazioni eccezionali’ la possibilità di aggiudicare appalti con procedura negoziata senza previa pubblicazione, bisogna dunque vedere se il crollo del ponte di Genova sia compatibile con questo punto poichè la legislazione europea sugli appalti pubblici in linea generale prescrive invece gare aperte per evitare qualsiasi discriminazione.
In mattinata, non a caso, il ministro Toninelli aveva lanciato un avvertimento: “Nessuno oggi può ritenere non eccezionale un caso abnorme come il crollo del ponte di Genova”. Resta però il problema che Fincantieri è controllata da Fintecna, finanziaria del ministero dell’Economia.
Al momento si tratta ancora ma il ministero dei Trasporti sta già studiando anche una strada alternativa per aggirare i dubbi della commissione. Si pensa a una procedura ristretta a tre, quattro o cinque soggetti, viene spiegato.
Tutto però dipenderà da come sarà scritta la norma nel ‘decretone’ che sarà presentato venerdì durante il consiglio dei ministri, ovvero se e quali società , oltre Fincantieri, saranno in possesso dei criteri richiesti.
Autostrade italiane dovrà pagare la ricostruzione e sarà il soggetto appaltatore, poichè le concessioni non saranno revocate a stretto giro e neanche della nazionalizzazione ci sarà traccia nel decreto di venerdì.
Attorno a questo punto si è consumato lo scontro tra M5s da una parte e Lega e il governatore Giovanni Toti dall’altra. Gli annunci fatti dai grillini sull’onda dell’emotività hanno trovato la frenata del Carroccio.
Alla fine si andrà avanti sulla strada procedura di caducazione o decadenza della convenzione, ma ci vorranno diversi mesi. Nessuna revoca immediata e come ha detto oggi il sindaco Bucci: “Il mio unico obiettivo è ricostruire il ponte in fretta e con la maggiore qualità possibile”.
Dello stesso avviso il governatore Giovanni Toti: “Se battaglie nazionali dovessero ritardare di un’ora la costruzione del ponte, ci troverebbero ferocemente contrari perchè prima va ridato il ponte ai genovesi, poi si può discutere di concessioni e di altre cose”. E nel frattempo Autostrade resterà il soggetto appaltatore.
Nel provvedimento saranno invece inseriti aiuti per il pagamento dei mutui a famiglie e imprese, attraverso le agevolazioni fiscali. E la nomina del commissario straordinario per la ricostruzione.
Nei prossimi giorni il ministro convocherà tutti i concessionari delle infrastrutture, chiedendo un programma dettagliato degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, con specifica quantificazione delle risorse destinate a realizzare un programma di riammodernamento delle infrastrutture.
La commissione d’inchiesta sul crollo del ponte consegnerà invece i risultati “tra il 15 e il 18 di settembre”. Nel frattempo però i lavori per la ricostruzione del ponte saranno affidati con il decreto di venerdì e molto dipenderà dalla trattativa con Bruxelles.
(da “Huffingtonpost”)
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