RENZI PENSA A CANDIDARSI SEGRETARIO DEL PD?
LE ALTERNATIVE DEI RENZIANI: RINVIARE IL CONGRESSO, TROVARE UN CANDIDATO ALTERNATIVO A ZINGARETTI (DELRIO SE ACCETTA), SOSTENERE ZINGARETTI
Goffredo De Marchis su Repubblica oggi racconta che Matteo Renzi si sta preparando per il congresso del Partito Democratico con una due giorni a Salsomaggiore per anticipare la Leopolda e con un’idea: quella di ricandidarsi alla guida del PD.
«Io non volevo solo partecipare alle feste, volevo avere il potere di farle fallire», dice Jep Gambardella.
In realtà il primo obiettivo della corrente somiglia alla filosofia del protagonista della Grande Bellezza, anche fa parte del gioco politico. Evitare il congresso. Niente primarie, niente conta. Rimane segretario Maurizio Martina, poi si vede.
Così vengono salvati gli equilibri attuali. Ma è un’impresa quasi impossibile.
La macchina è partita, nessuno capirebbe una marcia indietro.
Per colpire il bersaglio comunque occorre far sentire il proprio peso, la propria forza. Prima che venga svuotata dagli avversari. Senza candidato o, peggio ancora, con tanti potenziali candidati buttati lì nella mischia quotidiana, i renziani rischiano di diventare un esercito in rotta. Perciò serve un segnale.
Non si poteva aspettare l’appuntamento della Leopolda, che per tradizione è aperto, non di partito.
Renzi aveva detto la settimana scorsa a Barbara Palombelli di non avere intenzione di ricandidarsi, anche se aveva anche precisato di non aver ancora deciso se votare Zingaretti.
Secondo Repubblica invece l’ex segretario avrebbe una serie di piani alternativi: il primo, appunto, è quello di rimandare il congresso. Il secondo è trovare un candidato alternativo a Zingaretti: il nome forte, al netto dei test volanti su altri candidati (Matteo Richetti, Teresa Bellanova, Anna Ascani, Ettore Rosato), rimane Graziano Delrio, sempre che accetti.
Ma resta in piedi la scelta clamorosa, sorprendente e sicuramente più gradita al popolo renziano: la candidatura di “Matteo”.
Per quello Renzi nelle feste continua a non dire chiaramente che lui starà un passo di lato: «Non importa quello che faccio» ma anche «pensavano di essersi liberati di me, si sbagliavano».
Terza ed estrema alternativa: sostenere Zingaretti. Stringere un patto con le altre correnti, fare una propria lista di appoggio e spingere il governatore del Lazio. S
empre che lui accetti, sempre che ci siano le condizioni per una piroetta tanto azzardata.
(da “NextQuotidiano”)
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