PROFUGHI, BUGIE INTERESSATE E IGNORANZA: COSI’ VA IN ONDA IL PANICO DA INVASIONE
IL 44% DEGLI ITALIANI PENSA CHE GLI IMMIGRATI SIANO TROPPI, MA QUANDO VENGONO INFORMATI SUI NUMERI REALI LA PERCENTUALE SCENDE AL 22%
Quanti sono gli immigrati in Liguria? Il 10 , il 20, il 30% della popolazione totale? Quanti gli irregolari: più o meno della metà ? Quanti delinquono: due su tre, uno su quattro? Quanti sono i profughi nelle nostre strutture di accoglienza: più o meno di 10mila?
Sono domande facili alle quali molti lettori risponderebbero sbagliando per eccesso, e non per colpa loro.
Per tutta la campagna elettorale il centrodestra ha ingigantito un fenomeno certo preoccupante, ma molto più contenuto rispetto ad altre regioni italiane (la Liguria è dodicesima) e soprattutto ad altri Paesi europei.
Il risultato è che il panico da invasione ha travolto anche molti elettori di centrosinistra e che la minaccia di Roberto Maroni di tagliare i fondi ai Comuni disposti ad accogliere migranti ha trovato insospettabili sostenitori.
In questo clima non serve a molto ricordare che
1. Le Regioni non hanno competenza in materia.
2. La competenza è del governo, che la esercita attraverso i prefetti, ai quali fanno capo i sindaci.
3. La reazione di Maroni, Zaia e Toti rende più difficile la vita al governo, che a fine mese, al tavolo del Consiglio europeo, cercherà di convincere i partner dell’Ue a redistribuire le quote di profughi.
Il primo passo per affrontare il problema è conoscerlo.
Secondo una ricerca di Transatlantic Trends, il 44% degli italiani ritiene che gli immigrati siano troppi.
Ma se la domanda viene fatta dopo aver svelato le cifre reali dell’immigrazione, la stessa risposta crolla al 22%.
In Svezia e in Germania, i Paesi europei con più immigrati, la forbice fra apocalittici disinformati e scontenti consapevoli rimane compresa fra il 17 e il 21%.
Dopo i greci, gli italiani sono i più preoccupati dalla presenza di stranieri (76%). I tedeschi si fermano al 51, gli svedesi al 27.
Queste cifre sono una risposta alla lettera che lo storico Antonio Gibelli ha scritto a caldo sul Secolo XIX di ieri dopo aver sentito le dichiarazioni di Maroni e Toti.
Da uomo di sinistra, impegnato in mille battaglie sociali, Gibelli parla di omissione di soccorso.
No, professore, quella di Maroni è solo disinformazione.
Da ministro dell’Interno, fu lui a decidere le quote che ora, governatore di una Regione con 1,3 milioni di immigrati, contesta per convenienza politica.
Ma non bastano le nobili invettive e la statistica a placare le ansie di un popolo fiaccato da sette anni di crisi, che dopo aver sfruttato in nero gli stranieri per tenere puliti i nostri vecchi e le nostre case, mandare avanti a basso costo imprese e negozietti e favorirci con la loro invisibilità fiscale e previdenziale, ha deciso che sono troppi e che fanno paura.
Non aiuta a risolvere il problema una sinistra che ignora il sentimento popolare.
Il sindaco di Genova Marco Doria, che si indigna nobilmente in nome della solidarietà , dovrebbe spiegare perchè ha affidato al solo assessore alla Legalità la trincea del mercatino abusivo di Genova, un piccolo grande scandalo che rischia di consegnare al centrodestra anche il Comune.
Bisognava affrontarlo facendo rispettare le regole della concorrenza leale, senza attenuanti.
Che c’entra che i venditori abusivi sono disagiati? Dobbiamo difendere gli ambulanti regolari, che non sono certo una casta di privilegiati.
È con queste disattenzioni che si alimenta il pregiudizio razziale anche in chi non lo ha mai praticato, è qui che si perde la battaglia di civiltà contro il lepenismo strisciante di una regione accogliente, ma non troppo.
P. S. Ecco le risposte alle domande iniziali: gli immigrati in Liguria sono l’8,7% dei residenti, gli irregolari sono il 20% degli stranieri, uno su 200 finisce in carcere, i profughi arrivati finora sono 2.000 e ne sono rimasti 910, lo 0,05% dei liguri.
Alessandro Cassinis
(da “il Secolo XIX”)
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