PROFUMO DI RENZI: IL BANCHIERE IN AVVICINAMENTO AL SINDACO DI FIRENZE
SI DELINEA L’APPOGGIO DEI POTERI FORTI ALLA CANDIDATURA DI RENZI, IL PRESUNTO LEADER DELLA SINISTRA DEL FUTURO
Il titolo del convegno è ambizioso: “Il rilancio parte da sinistra”.
A organizzarlo è l’associazione no profit Eunomia guidata dall’ex vicesindaco di Firenze e oggi deputato Pd, Dario Nardella che il 30 luglio riunirà all’Istituto Luigi Sturzo di Roma anche alcuni punti di riferimento dell’enclave di Matteo Renzi.
Dalla segretaria generale dell’istituto, Flavia Piccoli Nardelli, all’ex Mc Kinsey e oggi deputato Pd Yoram Gutgeld, considerato il guru economico del sindaco di Firenze.
Gli ospiti sono stati selezionati dal responsabile delle relazioni esterne dell’associazione Eunomia, Marco Carrai, più volte definito il Gianni Letta renziano.
Costruttore cattolico, ciellino (suo cugino Paolo è l’ex presidente della Compagnia delle opere in Toscana), esperto di fund rasing (la famosa cena milanese con Davide Serra fu una sua idea), si devono a lui i rapporti del sindaco con certi ambienti Usa perchè Carrai è ottimo amico di Micheal Ledeen, intellettuale conservatore membro della Foundation for Defense of Democracies di Washington.
Quando Renzi pranza con Tony Blair al luxury hotel St Regis di Londra, a tavola c’è anche «Marchino».
Carrai è consigliere d’amministrazione del Gabinetto Vieusseux, consigliere dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e di recente anche presidente di Aeroporto di Firenze.
Ma soprattutto è stato nominato qualche anno fa amministratore delegato della Firenze Parcheggi in quota al Monte mussariano.
E proprio da Siena il 30 luglio arriverà uno degli ospiti più attesi del convegno renziano: il presidente del Monte dei Paschi, Alessandro Profumo.
Che sia un endorsement al sindaco di Firenze in vista di una possibile exit strategy politica se la partita sul rilancio di Mps finisse male? Chissà .
Di certo Profumo non era passato inosservato quando lo scorso 13 giugno era arrivato a Firenze per partecipare all’assemblea della Confindustria fiorentina in auto insieme all’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne per poi sedersi in platea a due passi dal sindaco.
Non solo. “Matteo Renzi mi piace ma non l’ho finanziato”, ha detto mercoledì sera il presidente del Monte dei Paschi a Nicola Porro che lo intervistava sulla Rai durante la trasmissione Virus. Un ricognizione sul Profumo banchiere con frequenti riferimenti alla politica.
L’ex numero uno di Unicredit che nell’ottobre 2007 era stato fotografato mentre andava a votare per le primarie del PD a Milano insieme alla moglie Sabina Ratti, candidata nella lista di Rosy Bindi nata a Sinalunga, due passi da Siena.
Quattro anni dopo, ottobre 2011, Profumo è seduto accanto alla stessa Bindi, ospite della convention dei “Democratici davvero”, quando annuncia la sua “assoluta disponibilità ” ad impegnarsi in politica.
Alla fine, chi avrebbe voluto farlo diventare il “papa nero” per la guida del partito si è dovuto accontentare di vederlo al timone del Montepaschi.
Salvatore di una banca uscita a pezzi dalla gestione passata e oggi appesa al paracadute statale dei Monti bond.
Con la corrente bindiana in declino, Profumo ora potrebbe aver deciso di sposare quella renziana.
Mercoledì sera a Nicola Porro che lo intervistava alla trasmissione Virus in Rai, Profumo ha confessato di avere votato Pd alle ultime elezioni e che “Matteo Renzi mi piace, anche se non l’ho finanziato”.
In un’altra intervista, rilasciata anni fa al Mattino di Napoli il banchiere aveva detto la sua sui modelli politici: bipolarista convinto, considera quello americano il modello più solido, da imitare.
“Reagan e la Thatcher non sono la mia passione, non mi riconosco nella loro politica, però ne colgo i grandi meriti. I miei modelli sono altri: penso a Bill Clinton e a Tony Blair”.
E oggi chi è il suo modello di leader politico?, aveva incalzato il giornalista.
“Angela Merkel. Ha il mix giusto di passione e competenza, di pragmatismo e utopia del cambiamento”.
Angela, la nuova ”amica” di Renzi.
Camilla Conti
(da “L’Huffington post“)
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